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carmilla

Il comunismo possibile della Comune di Parigi

di Fabio Ciabatti

Kristin Ross, Lusso comune. L’immaginario politico della Comune di Parigi, Rosenberg & Sellier, Torino 2020, pp. 260, 16,00 euro

La scarsità delle risorse disponibili e la sperequazione nella distribuzione della ricchezza a danno delle classi popolari: questi fenomeni sociali sembrano oramai accettati come dati naturali e ineluttabili da un senso comune che è stato rafforzato da una crisi oramai più che decennale e appena intaccato dalle politiche di contrasto alle conseguenze economiche della pandemia in atto. È proprio su questi presupposti, e non prioritariamente su pregiudizi etnico-culturali, che, per esempio, la destra ha costruito un discorso sull’immigrazione semplice e apparentemente razionale: gli stranieri sottraggono agli autoctoni bisognosi lavoro, case popolari, servizi pubblici. Oggi sembra impossibile intaccare le premesse di tale ragionamento e anche per questo non si riesce a incidere sul senso comune.

Eppure non è stato sempre così. C’è stato un tempo in cui è stato possibile rivendicare la ricchezza per tutti e tutte.

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ilsimplicissimus

Botti di capodanno per una catastrofe

di ilsimplicissimus

Si dovrebbe augurare buon anno come è stato per tutti i 31 dicembre delle nostre vite e di certo ci saranno le masse sedotte e stuprate che non vedranno l’ora di brindare a vaccini nell’illusione di essere libere: anzi esse rinunceranno volentieri alle proprie libertà fondamentali, in primis quella di dire di no, in cambio di libertà minime, da gregge appunto come quella di passeggiare o di uscire la sera o di non portare mascherine. E’ la storia di quarant’anni in cui si sono svendute le conquiste sociali in cambio di lenticchie e più si svende più i profittatori si convincono che non verrà opposta resistenza: quindi potrete farvi siringare come San Sebastiano che tanto le segregazioni ci saranno lo stesso, di virus in virus, di variante in variante fino a che gran parte della popolazione non abbia più le risorse economiche per vivere senza l’elemosina del potere e soprattutto non abbia più il lavoro che è il presupposto della partecipazione politica. E del resto domani cercherò di spiegare che la copertura al 90 per cento del vaccino è solo questione di soldi: per una malattia che ha un R0 intorno all’ 1, 5 basta molto meno come spiega la letteratura medica in vigore fino 10 mesi fa.

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antiper

Commento a David Harvey, L’importanza della Cina nell’economia mondiale

di Antiper

Commento a David Harvey, L’importanza della Cina nell’economia mondiale, settimo capitolo di The Anti-capitalist Chronicles, Pluto press, 2020. Traduzione CR per Antiper (dicembre 2020)

Nel suo ultimo lavoro [1] il marxista di origine britannica David Harvey dedica un capitolo [2] all’analisi del ruolo della Cina sulla scena economica e tecnologica internazionale.

Harvey inizia la propria analisi raccontando un episodio di “cronaca finanziaria”: siamo nel 2019 e Apple subisce un brutto colpo alle proprie quotazioni di borsa per aver dovuto riconoscere di non essere in grado di cogliere gli obiettivi di vendita previsti, soprattutto rispetto al mercato cinese. Apple produce in Cina e in Cina controlla una quota di mercato del 6-7%, che rappresenta comunque un valore enorme; d’altra parte, l’80% di quel mercato è ormai saldamente nelle mani di aziende cinesi che fino a 10 anni fa esistevano quasi solo sulla carta e che oggi, dopo aver preso il controllo del mercato interno, stanno prendendo il controllo anche di buona parte di quello internazionale.

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marxismoggi

Dall'Antropocene al Capitalocene

L'evoluzione dei paradigmi interpretativi della crisi climatico-ambientale

di Andrea Vento*

L'inesorabile incedere della crisi climatico-ambientale degli ultimi decenni ha indotto la comunità accademica internazionale ad ampliare e approfondire il campo di studi al fine di comprenderne cause, portata e sviluppi futuri. Un'imponente attività di ricerca, trasversale a varie discipline, che ha generato anche l'elaborazione di nuovi paradigmi teorici e terminologici. In tale ambito, particolare interesse sta rivestendo il concetto di Antropocene, da qualche anno a questa parte, oggetto di un crescente numero di pubblicazioni nell'ambito delle scienze geografiche e non solo.

Il lemma Antropocene, proposto per la prima volta negli anni '80 dal biologo Eugene Stoermer, ha iniziato a diffondersi, travalicando i confini disciplinari ed accademici, ad opera del premio Nobel per la chimica, Paul Crutzen, per rimarcare l'intensità e la pervasività che l'attività umana aveva assunto nei confronti dei processi biologici terrestri (Crutzen, 2005[1]). In ambito ambientalista il concetto evidenza invece il passaggio di stato del nostro Pianeta, causato dal manifestarsi su scala globale della crisi climatico-ambientale di origine antropogenica, assurta ad elemento caratterizzante di una nuova era geologica.

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kriticaeconomica

“Il capitale vede rosso”: come resistere all’egemonia neoliberista

di Davide Amato

La crisi mondiale – sanitaria ed economica – a seguito della pandemia da Covid-19 ha colpito e sta colpendo l’Occidente più di quanto non abbia fatto nel resto del mondo. La vulnerabilità dell’ordine neoliberista e la propria inefficienza rispetto ad altri sistemi economici (primo fra tutti quello cinese) non sono mai stati così evidenti.

Questo non sta però impedendo a una parte consistente delle élites occidentali di avviare un processo di arroccamento, con lo scopo di conservare quello che Carlo Formenti chiama il “controllo imperiale di Stati Uniti ed Europa” sul mondo (pag. 9).

E così un’onda neomaccartista ha preso il sopravvento su “partiti, istituzioni, media, accademici, intellettuali, magistrati”, allo scopo di cristallizzare i rapporti di forza economici e politici. Questo è quanto prova a descrivere il succitato autore nel suo libro, Il capitale vede rosso. Socialismo del XXI secolo e reazione neomaccartista. Viviamo una situazione in cui, nel dibattito pubblico, “parole come nazionalizzazione, ridistribuzione del reddito, welfare, economia mista, politica industriale, sovranità popolare, servizi pubblici, ecc. puzzano di “statalismo”, di attacco alle libertà economiche” (pag. 10).

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lafionda

Il MES smentisce i nemici della cancellazione del debito

di Eugenio Pavarani

«L’Europa cancelli i debiti dei governi dovuti alla pandemia; non è accettabile che ricadano sui cittadini e sulle generazioni future. Si abbia la capacità di scelte forti, coraggiose». Quali reazioni ha suscitato l’esortazione di Sassoli ? Quali commenti avremmo dovuto aspettarci da italiani che abbiano a cuore gli interessi del loro Paese e dei loro concittadini ?

Considerando anche l’autorevolezza della fonte, il presidente del parlamento europeo, i commentatori avrebbero dovuto dire: magari ! Speriamo che si voglia veramente fare e che si possa neutralizzare un incremento del debito (e le sue conseguenze) che non è dipeso da scelte discrezionali del governo, ma dall’esigenza condivisa anche a Bruxelles di contrastare le conseguenze economiche della pandemia con straordinarie iniezioni di spesa pubblica. Avrebbero dovuto dire: mettiamo il nostro futuro al riparo da norme e regole, oggi obsolete e socialmente insostenibili, che ci siamo dati noi stessi trenta anni fa quando eravamo in un mondo molto diverso dall’attuale.

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comidad

Lobby dei vaccini, lobby del digitale e spese pazze di Berlino

di comidad

Parlare di danni collaterali dei vaccini non è politicamente corretto, si rischia di passare da no-vax. Sono argomenti riservati ai grandi; però stavolta proprio i grandi ci hanno dato dentro più dei no-vax. A evidenziare i rischi del vaccino BioNTech prodotto da Pfizer, ci ha immediatamente pensato l’agenzia governativa americana addetta al settore, l’ACIP, il Comitato Consultivo sulle Pratiche di Immunizzazione. La lista dei probabili effetti collaterali è inquietante: allergie, eritemi, gonfiori, febbre, dolori, e così via.

Anche in Italia coloro che si sottopongono alle vaccinazioni vengono invitati a firmare un modulo per il “consenso informato”, la cui lettura non è soltanto terrorizzante, ma anche sconfortante. Oltre a dover accettare i numerosi rischi collaterali a breve termine (quelli a lungo termine saranno ovviamente accertati nel tempo), chi si sottopone alla vaccinazione viene anche a sapere che la percentuale di inefficacia del vaccino è abbastanza elevata, circa il 5%, perciò persiste anche per i vaccinati l’indicazione di rispettare tutte le norme vigenti. Chi ancora si illudeva che la vaccinazione chiudesse l’epoca delle precauzioni e delle limitazioni ai movimenti, deve ricredersi.

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bastaconeurocrisi

Ancora su MMT e saldi commerciali esteri

di Marco Cattaneo

Un mio recente post ha suscitato vivaci discussioni in merito a quanto sia, o non sia, importante per un paese tenere sotto controllo i saldi commerciali con l'estero e il debito in moneta straniera. Chiarisco qui alcuni temi emersi, tra l'altro, in seguito a interazioni con l'amico Megas Alexandros, e da lui sviluppati in questo articolo.

Se un paese importa dall’estero un bene o un servizio e il venditore richiede il pagamento in moneta straniera, si produce automaticamente una passività finanziaria, denominata in quella moneta, del paese verso il settore estero medesimo.

Potrebbe sembrare che questo non sia necessariamente il caso. Immaginiamo che l’Italia abbia ancora (o torni a emettere) la lira. E immaginiamo che un’azienda italiana debba effettuare un pagamento in dollari per comprare petrolio.

A volte si afferma che questo non genera incremento del debito netto italiano in dollari verso l’estero. Perché ? perché il compratore italiano potrebbe, invece di assumere debito in dollari, vendere lire contro dollari sul mercato dei cambi.

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marxismoggi

Engels duecento anni dopo

di Salvatore Tinè*

L’idea del convegno nasce dall’idea di “approfittare” del bicentenario della nascita di Engels per tornare a riflettere sull’opera e il pensiero di una figura che ha avuto un ruolo così importante e per molti versi decisivo non solo nella genesi del marxismo come teoria scientifica del modo di produzione capitalistico e come concezione generale del mondo ma anche nella sua diffusione e definitiva affermazione lungo la seconda metà dell’Ottocento nel movimento operaio europeo, ovvero nella trasformazione di quella teoria in una concreta forza materiale e di massa.

Ci è sembrato che una riconsiderazione critica del pensiero di Engels e insieme della sua opera di combattente e di dirigente politico potesse essere particolarmente utile per comprendere soprattutto in una prospettiva storica la genesi e la diffusione del marxismo nel suo nesso strettissimo con la nascita del movimento operaio alla metà dell’Ottocento e con la sua graduale ma inarrestabile trasformazione in un soggetto sociale e politico fondamentale della società moderna.

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lafionda

Il debito pubblico e le lezioni sull’inflazione che ci vengono dalla storia

di Fabrizio Russo

Negli ultimi trimestri i titoli di stato italiani hanno goduto del favore del mercato domestico ed internazionale grazie ad una serie di circostanze di particolare rilievo e per alcuni versi uniche. Gli effetti sono noti: una consistente riduzione dei tassi d’interesse (il 17 dicembre il BTP benchmark decennale è sceso sotto lo 0,5%, e lo spread BTP-Bund decennale si è portato a 108 b.p.). I driver che costituiscono i pilastri della straordinaria performance di mercato dei treasury italiani sono al momento sostanzialmente quattro:

1) Il sostegno che viene dagli acquisti diretti della BCE in proporzione superiore rispetto ai Capital Keys: l’azione determinante della Banca Centrale Europea ha giocato un ruolo primario nell’assorbire l’offerta sul mercato dei titoli italiani, nello sforzo di allontanare i rischi di disgregazione dell’Unione di fronte alle difficoltà di finanza pubblica del nostro Paese combinate con la crescita esangue, che vede l’Italia agli ultimi posti nell’Area. Essa costituisce un sostanziale back-stop che limita il rischio dell’investimento in treasury italiani, specie in BTP, attirando la domanda estera degli istituzionali e costituisce anche una leva fondamentale per l’azione di supporto fornita dagli altri driver a seguire.

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contropiano2

“Contrordine, neoliberisti! Abbiamo perso la guerra…”

di Francesco Piccioni

Contrordine, liberisti! Il debito pubblico non è più un problema, anzi è l’unica cosa che ci può salvare…

Fossimo noi a dirlo, qui nell’italietta stremata da austerità e pandemia, verremmo tacciati di pazzia. A sostenerlo, invece, sono due dei massimi campioni del neoliberismo statunitense: il meno noto Jason Furnam e la star Lawrence Summers.

Quest’ultimo non è soltanto un economista influente (è stato tra l’altro rettore dell’università di Harvard). E’ stato anche segretario al Tesoro durante la presidenza di Bill Clinton e, in quella carica, la sua decisione definita giustamente “storica” fu quella di abolire il Glass-Steagall Act, nel 1999.

Ossia la legge con cui gli Stati Uniti reagirono, nel 1933, alla crisi del 1929, istituendo la Federal Deposit Insurance Corporation a garanzia dei conti correnti e soprattutto il divieto per una banca di svolgere contemporaneamente il classico ruolo commerciale (raccolta di risparmi ed erogazione di prestiti a persone ed imprese) e quello di investimento.

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mariogangarossa

Il vaccino obbligatorio e il commendator Ichino

di Mario Gangarossa

Il commendatore (per l'incontestato "contributo dato al progresso del Paese con la sua attività di studio e di insegnamento") Pietro Ichino ha abbandonato per un attimo i panni dell'accademico impegnato a districarsi fra le diverse scuole del pensiero giuslavorista e ha ripreso quelli, in realtà mai dismessi, del provocatore seriale, istintivamente antioperaio.

L'ex dirigente sindacale della Fiom-Cgil, ex deputato di quel Pci che non fu mai rivoluzionario nemmeno nei suoi "eroici" anni ruggenti, il sodale di D'Antona e di Biagi, prematuramente strappati al loro impegno riformatore, ha emesso la sua sentenza, suffragata da una corposa documentazione e una altrettanto sostanziosa mole di lunghi anni di esperienza e di studio.

Chi non si vaccina può essere legalmente licenziato. Anzi DEVE essere licenziato.

Ora l'illustre giurista sa bene che la forza lavoro di questo paese è sottoposta quotidianamente a ricatti e a rischi ben più gravi di quelli che possano derivare dagli effetti collaterali di un qualsivoglia vaccino.

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maggiofil

Così vicino, così lontano*

di Valerio Romitelli

Recensione a Giacomo e Piero Despali, “Autonomi”, VI, DeriveApprodi, 2020

C’è una battuta probabilmente circolante persino prima del ‘68 che dice che in un partito Marxista-Leninista occorre essere almeno in tre, così la “linea rossa” può allearsi col “centro” ed espellere la “linea nera”… o viceversa.

Oggi forse non fa più ridere nessuno, ma credo faccia ben capire alcuni clamorosi difetti di settarismo e dogmatismo di quell’esperienza dalla quale sia pur trasversalmente vengo. Per di più avendo quasi sempre vissuto a Bologna, ma in epoca militante molto più tra Trento e Parigi, ci si può chiedere che c’entro io con i Collettivi politici veneti per il potere operaio. Ebbene, oltre all’amicizia e agli impegni condivisi da anni con alcuni promotori di questo testo, mi sento d’entrarci anzitutto come lettore appassionato. Questa raccolta di memorie e riflessioni l’ho trovata infatti costituire un raro e prezioso documento di ripensamento delle esperienze militanti degli anni ‘70 che è e resterà estremamente importante.

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osservatorioglobalizzazione

La complicata agenda di Joe Biden

Francesco Laureti intervista Lucio Caracciolo

Il 7 dicembre 2020 CrossfireKM ha avuto il piacere di conversare con il prof. Lucio Caracciolo, fondatore e attuale direttore di “Limes – Rivista Italiana di Geopolitica” e docente di Studi Strategici presso l’Università Luiss a Roma. L’Osservatorio ha l’onore di poter presentare la traduzione italiana di questa conversazione per la quale ringraziamo di cuore l’autore, Francesco Laureti, e l’intera redazione di Crossfire.

Sebbene originariamente il fulcro dell’intervista dovesse essere l’evoluzione delle relazioni tra Unione europea e Stati Uniti d’America a seguito del successo elettorale di Joe Biden, l’intervistatore poteva trattenersi dall’ampliare il campo di analisi, coprendo così una varietà notevole di questioni. Tra queste, si possono menzionare la guerra commerciale tra Pechino e Washington, le relazioni tra Stati Uniti e Germania, il gasdotto Nord Stream 2 e l’evolversi del conflitto libico nei mesi a venire.

* * * *

Francesco Laureti: Il nostro ospite odierno è un esperto di geopolitica e docente italiano. Editorialista per “La Repubblica” e “L’Espresso”, fonda “Limes – Rivista Italiana di Geopolitica” nel 1992 e ne riveste da allora la carica di direttore amministrativo.

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altrenotizie

USA, gli hacker e la propaganda

di Michele Paris

La certificazione ufficiale della vittoria di Joe Biden nelle presidenziali del 3 novembre scorso si è accompagnata negli Stati Uniti al riesplodere improvviso di una violenta campagna anti-russa, come al solito alimentata, per quanto riguarda il fronte dei media, soprattutto dal New York Times e dal Washington Post. A innescare la nuova escalation era stata la notizia di un attacco su larga scala, registrato poco più di una settimana fa, contro le reti informatiche di alcune agenzie governative. Anche se, come sempre, non è stata presentata alcuna prova concreta circa le responsabilità, l’operazione è stata subito attribuita ai servizi di sicurezza del Cremlino, contro il cui occupante e il suo governo vengono quotidianamente sollecitate misure punitive durissime.

A subire l’incursione degli hacker sono state svariate compagnie private e, tra gli organi di governo, il dipartimento del Tesoro e del Commercio, tutti accomunati dall’utilizzo dei servizi informatici della società SolarWinds. Fin dall’articolo della Reuters che ne aveva dato per primo notizia, tutti i resoconti dell’intrusione hanno indicato come autori dell’attacco un gruppo collegato ai servizi segreti esteri russi (SVR) e noto col nome di “Cozy Bear” o “APT29”.

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sinistra

L'uguaglianza in Platone

di Salvatore Bravo

 

Lombroso alle porte

La Repubblica (Πολιτεία) d Platone è un libro eterno, perché pone problemi che l’umanità dibatte da sempre, e specialmente, poiché con la potenza critica della Filosofia è capace di staccarsi dalle contingenze della storia per osare soluzioni che rappresentano il limite massimo del pensabile in talune questioni. Il problema dell’uguaglianza tra uomini e donne ci offre un Platone che molto ha da insegnare alla protervia dei contemporanei. Si assiste in questi decenni segnati dal consolidamento del pensiero ad un assottigliamento graduale della discussione e della formazione pubblica. La liberazione da ogni limite, in nome del mercato, sta utilizzando la questione femminile per consolidare il capitalismo. Il genere femminile è descritto come migliore in ogni circostanza, mentre il genere maschile è rappresentato come, nel migliore dei casi, limitato, più spesso come un potenziale e pericoloso reazionario da rieducare.

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lantidiplomatico

Salario sociale. La Cina lo attiva, gli Usa ne parlano e solo l'Europa pensa a smantellarlo

di Pasquale Cicalese

Avete capito? La Cina non vuole fare la fine degli Usa e punta sul salario sociale di classe e su minore tassazione fiscale sui redditi medio bassi. Da un articolo del 24 dicembre di LI YANG sul China Daily:

Colmare il divario di reddito crescente cruciale per la prosperità della nazione

La Central Economic Work Conference che si è conclusa venerdì invita a promuovere l'occupazione, migliorare la rete di sicurezza sociale, ottimizzare la distribuzione del reddito, espandere la dimensione del gruppo a reddito medio e promuovere la prosperità comune.

A causa dell'impatto della nuova pandemia di coronavirus, il ritmo di ripresa della domanda è notevolmente più lento di quello dell'offerta. Le vendite totali al dettaglio di beni di consumo finora quest'anno non hanno ancora raggiunto i livelli dello stesso periodo dell'anno scorso.

È naturale che le autorità centrali insistano sull'aumento della domanda interna, che domina molti settori economici chiave.

La produzione e gli investimenti sono da tempo la priorità dello Stato e sono motori di crescita efficaci, ma la riforma del sistema di distribuzione del reddito è ancora in ritardo.

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liberiamolitalia

Note sul "Grande Reset"

di Alessandro De Giuli

Il pregio probabilmente maggiore di questo libro di Ilaria Bifarini (Phasar Edizioni – Firenze) sta nel presentare, con un linguaggio semplice e ben scritto, tutti i temi salienti che si affacciano al dibattito di questi mesi segnati dalla crisi economica e dal covid. Il sottotitolo traccia il percorso: “dalla Pandemia alla nuova normalità” mentre l’incedere dei capitoli, sempre interessante, fornisce dati e informazioni ma soprattutto i punti di vista forti della discussione che si sta sviluppando tra le massime élite del mondo politico, economico, culturale e produttivo a fronte della manifesta crisi del modello neoliberista.

Sullo sfondo della cronaca quotidiana modellata dal virus e delle risposte estemporanee delle cancellerie internazionali, Ilaria Bifarini riannoda il senso dei temi caldi degli ultimi anni: la disoccupazione tecnologica, le innovazioni produttive intraprese dalle grandi corporation leader della ricerca più avanzata, la società sempre più divaricata tra masse di impoveriti e multimiliardari, il trans umanesimo (ovvero l’ibridazione tra uomo e macchina) di origine californiana, la robotizzazione, la scomparsa di interi settori del mondo del lavoro sostituiti da soluzioni fondate sull’intelligenza artificiale, i limiti della globalizzazione e la questione dello Stato, il problema ecologico, il 5G.

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contropiano2

C’è chi cresce e chi si strozza con le proprie mani

di Francesco Piccioni

Capire le differenze tra fenomeni che da lontano appaiono simili è fondamentale per orizzontarsi nel mondo. Non è che ci voglia una mente immensa (“la distinzione è la potenza dell’intelletto”, spiegava il maestro di pensiero dialettico), però almeno un po’ bisogna studiare, stare attenti, non lasciarsi andare al “tutto è uguale” e dunque arrendersi all’indistinto.

In materia macroeconomica, avvelenati da 30 anni di pensiero unico neoliberista, questa resa è abituale. Anche compagni una sacco speranzosi in un futuro migliore si fermano davanti alla complessità del reale, temendo di inciampare mentre avanzano in quella terra incognita.

Che però bisogna attraversare, se si vogliono cambiare davvero le cose e non solo lanciare maledizioni contro le ingiustizie del capitalismo.

Tra gli oggetti misteriosi dell’economia contemporanea c’è certamente la Cina, odiata o benedetta, ma così difficile da analizzare che si preferisce spesso lasciar perdere e utilizzare categorie fornite – non certo in modo disinteressato – dai propagandisti che imperano sui media mainstream.

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sinistra

Umanesimo

di Salvatore Bravo

 

Verità ed inquietudine

Le parole-concetto della filosofia sono verità che si storicizzano per esaltare l’umanità degli esseri umani e favorirne formazione e sviluppo. Non c’è umanità senza verità, quest’ultima non porta la pace, ma il conflitto, poiché guardare la verità, significa lottare con se stessi, far emergere le resistenze alla sua “presenza”. L’Umanesimo è lotta, è parola che smaschera falsi miti e, specialmente, forme di compensazione alla fragilità umana. La verità prima che si svela e rileva all’essere umano in ascolto alla propria natura è che “non è padrone” di nulla. Si appartiene ad una comunità, non la si può ridurre ad un ente da dominare. Ogni soggetto nell’incontro con se stesso si ritrova persona plurale, poiché ogni vita è sintesi di una comunità vissuta. Ascoltare l’essere è, dunque, orientarsi verso la dimensione del radicamento senza che esso possa essere definito o posseduto, perché la verità nello svelarsi “ammicca” senza lasciarsi possedere.

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lantidiplomatico

"Ero convinto a fare il vaccino. Poi ho aperto un giornale"

di Andrea Zhok

Personalmente, cercando di informarmi sulle caratteristiche del vaccino finora autorizzato, mi stavo convincendo dell'opportunità di farlo.

Poi ho aperto un giornale.

In prima pagina troviamo la sottosegretaria Zampa che furoreggia, spiegando come sia giusto imporre l'obbligo vaccinale ai dipendenti pubblici.

Subito sotto Burioni che burioneggia da par suo tuonando sull'irresponsabilità di chi ha dubbi, e chiedendo a gran voce l'intervento della forza pubblica per obbligare i refrattari.

Altre tre righe sotto ed è la volta di Pietro Ichino, l'uomo che rinasce dalle bende in cui è mummificato solo quando sente la magica parola "licenziamento", che ci spiega come sia legalmente sacrosanto licenziare chi rifiuta di vaccinarsi.

La chicca qui è che l'ineffabile Ichino ti spiega anche come tu sia assolutamente LIBERO di non vaccinarti, salvo poi venire licenziato. Il che chiarisce bene il concetto di libertà dei liberisti: "O la borsa o la vita" è per loro un classico esempio di libera scelta.


Eh, niente, a pagina finita tutti i dubbi che avevo rimosso sono tornati, insieme all'irrefrenabile impulso a mettere sacchetti di sabbia alle finestre e sbarrare la porta.

E come reagire altrimenti davanti ad una batteria di aspiranti dittatorelli, privi di qualsivoglia competenza in merito, e che comunque nel merito non pensano proprio di entrare, che smaniano per vedere la gente vaccinata con TSO e il supporto dei carabinieri.

E sono gli stessi, proprio gli stessi, che si riempiono la bocca di democrazia, che fanno i cazziatoni sui diritti umani violati in giro per il mondo, e che magari poi chiederanno il consenso al popolo sovrano nelle urne.

Ciò che traspare qui è l'illimitato grado di arroganza, protervia, e ignoranza mista a spocchia di un'intera classe dirigente. Gente che pensa di essere autorizzata a trattare chiunque non siano loro stessi e la cerchia di illuminati cui si autoiscrivono, come stupido bestiame. Gente che non dovrebbe avere la responsabilità neanche della questua in chiesa o del giornalino di classe, altro che di guidare un paese.

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Un altro schiaffo cinese a Stati Uniti ed Europa

di Leo Essen

Secondo indiscrezioni riportate da Digital King, su Weibo, entro marzo 2021 Huawei lancerà un nuovo computer laptop, il Qingyun L410, il quale sarà dotato – è questa la novità – di un processore proprietario, il Kirin 990.

Inoltre, altra novità davvero interessante, il laptop sarà fornito di un sistema operativo domestico. China Electronics Group, Wuhan Shenzhidu Technology e molte altre società nazionali, insieme, hanno creato un sistema operativo cinese che supporta Huawei HiSilicon, Kunpeng, Loongson, Shenwei, Zhaoxin, Feiteng, Haiguang e altre CPU domestiche.

HiSilicon è un’azienda di semiconduttori fabless, con sede a Shenzhen, e di proprietà di Huawei. Negli anni ha acquistato diverse licenze da ARM per i processori Cortex, sulla base dei quali ha sviluppato il processore proprietario Kirin che adesso viene montato sugli SmartPhone Huawei e che sarà usato anche sul nuovo Laptop.

Il laptop avrà un display da 14 pollici, con una risoluzione di 2K, 8 GB di RAM e 512 GB di memoria SSD, e sarà dotato del sistema operativo UOS 20.

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Ecclesia del capitale

di Salvatore Bravo

 

Transumanesimo in San Pietro

Il presepe scelto da Papa Bergoglio per il 2020 2021 non è un semplice presepe, si può supporre sia un “presepe di passaggio” verso una nuova umanità. Le figure sono stilizzate, i personaggi sono riconoscibili per la loro funzione e non certo per i tratti somatici tradizionali con i quali solitamente si rappresenta l’augusta famiglia. Da esso giunge un’aria spettrale, il transumanesimo sembra voler planare tra di noi per fondare un nuovo inizio. La nascita del bambin Gesù è stata una rivoluzione nella storia dell’umanità, con essa il baricentro del mondo si è spostato dalla potenza alla fragilità, dal corpo alla condivisione empatica: rivoluzione mai completata, in molti casi, solo annunziata, poiché la chiesa ha avuto la funzione di contenere la rivoluzione e di deviarla verso la trascendenza. Oso dire che senza cristianesimo tradizionale non vi sarebbe stato il pensiero comunista e rifomista.

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marx xxi

Alessandro Aresu, Le potenze del capitalismo politico. Stati Uniti e Cina

di Marco Pondrelli

Dopo la recensione di Francesco Galofaro presentiamo questo libro che da una lettura altrettanto interessante della Cina

Il libro di Alessandro Aresu non è un libro semplice ed il lettore distratto corre il rischio di perdersi. L'Autore prima di affrontare il confronto fra Stati Uniti e Cina costruisce le proprie fondamenta teoriche trovando solidi agganci in importanti pensatori. Da questa riflessione, da cui emerge l'impronta dei maestri di Aresu (Guido Rossi, Natalino Irti e Massimo Cacciari) deriva la definizione di 'capitalismo politico'. Senza approfondire e capire questo passaggio non si capirebbe perché questa categoria possa valere per la Cina, per gli USA ma non per l'Europa.

L'idea di 'capitalismo politico', debitrice all'elaborazione di Max Weber, si definisce alla luce della crescita del ruolo della burocrazia statale ed in riferimento al commercio internazionale. Sarebbe interessante approfondire (ma la cosa richiederebbe uno spazio eccessivo) il rapporto fra Adam Smith e Carl Schmitt a cui l'Autore dedica un intero capitolo.

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lantidiplomatico

La tassazione in Italia: una partita di giro a favore del mercantilismo

di Leo Essen

Nel 2018 i dipendenti del settore privato erano 15 milioni 479 mila. 10 milioni 108 mila lavoravano a tempo pieno, di questi 1 milione 230 mila erano apprendisti, intermittenti, somministrati e stagionali. Percepivano una paga media annua di € 21.753. I part-time erano 5 milioni 370 mila, di questi 706 mila erano apprendisti, intermittenti, somministrati e stagionali.

 

I notax area

I dipendenti privati mediamente percepivano una paga di € 10.658. Un lavoratore con un reddito complessivo lordo annuo di 8.145 risultava incapiente, cadeva nella cosiddetta no tax area, e non pagava IRPEF. Anche un lavoratore con un reddito di € 11.650 acquisiva un credito di imposta (bonus Renzi) che nei fatti lo collocava nella zona della non tassazione. Stessa cosa per un lavoratore con un reddito di € 13.450, con un figlio a carico al 50% (con più di 3 anni) e detrazioni per oneri per complessivi € 90.

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coniarerivolta

Natale in casa Brambilla: ricordati di santificare il profitto

di coniarerivolta

Recentemente il parlamentare europeo leghista Angelo Ciocca ha affermato che “se si ammala un lombardo vale di più che se si ammala una persona di un’altra parte d’Italia” e che dunque il vaccino anti Covid-19 dovrebbe essere distribuito prioritariamente ai lombardi anziché ai cittadini delle altre regioni italiane. Un’affermazione così sciocca e così profondamente intrisa di razzismo non avrebbe neanche diritto a un commento su questo blog, ma ci sono alcuni aspetti che è il caso di approfondire, per sottolineare che le disgustose parole di Ciocca, lungi da rappresentare un “caso isolato”, sono, in realtà, rappresentative di una logica spietata insita nel sistema economico in cui viviamo.

Il ragionamento, se così si può dire, di Ciocca è di una semplicità disarmante. Il nostro sostiene che non bisogna distribuire il vaccino sulla base del livello di rischio, esposizione e fragilità della popolazione, ma sulla base della produttività economica: la regione più produttiva, più ricca, è il motore del Paese e per questo deve uscire prima dall’incubo della pandemia per poter poi trainare il resto dell’economia italiana. In altri termini, bisogna in primo luogo salvaguardare i lavoratori più produttivi ovvero quelli che lavorano nei settori e nelle aree geografiche che garantiscono maggiori profitti.

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la citta futura

Sulla dibattuta natura della società cinese

di Alessandra Ciattini

Il sistema economico-sociale cinese è probabilmente una forma di socialismo “di” o “con” mercato, la cui evoluzione può avere esiti diversi

Scopo di questo articolo non è quello di svelare la natura della società cinese che, come mettono in evidenza Rémy Herrera e Zhiming Long (La Cina è capitalista? “Marx XXI”, 2020), nonostante tante dispute accese tra “esperti”, costituisce a tutt’oggi un “enigma” (p. 32). Più modestamente tenterò di dare conto dei contenuti di questo interessante volumetto, che individua nel sistema economico-sociale cinese elementi socialisti sia pure contraddittori, facendo un rapido parallelo con quanto è sostenuto in un’opera ben più densa, Il socialismo con caratteri cinesi. Perché funziona? di Zhang Boying, curato in italiano da Andrea Catone.

Una prima cosa interessante da mettere in evidenza è che, contrariamente a quanto si sostiene con insistenza in Occidente, lo straordinario sviluppo della Cina, che ne fa il principale oppositore degli Stati Uniti, non è avvenuto quarant’anni fa con l’apertura ai mercati, ma poggia su una civiltà che ha cinquemila anni di storia.

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cumpanis

La nuova linea di credito del MES, una mela avvelenata

di Federico Fioranelli*

Da alcuni mesi, in Italia, i principali organi di informazione e buona parte delle forze politiche che siedono in Parlamento non fanno altro che perorare la causa della nuova linea di credito del Mes, introdotta ad aprile di quest’anno, e sottolineare quanto sia importante ricorrere ad essa ai fini del potenziamento e del rinnovamento del nostro sistema sanitario.

Ritengo quindi necessario e urgente che si faccia chiarezza sul Mes e, in particolare, su questa nuova linea di credito del Mes, considerata dai più fondamentale e irrinunciabile.

Il Mes è il Meccanismo Europeo di Stabilità, vale a dire un fondo istituito nel 2012 grazie ai contributi dei Paesi dell’Unione Europea (l’Italia è il terzo per contribuzione) con l’obiettivo dichiarato di fornire assistenza agli Stati membri in difficoltà finanziaria.

Per accedere all’assistenza finanziaria del Mes, uno Stato, dopo aver presentato la domanda, deve firmare un Memorandum d’intesa, deve cioè impegnarsi a mettere in pratica politiche di aggiustamento macroeconomico che, come insegna soprattutto il caso greco, prendono principalmente la forma di tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni.

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sinistra

Brexit-deal. Un compromesso dilatorio

di Gabriele Pastrello

È stato raggiunto un accordo tra UK e UE. l’UK esce davvero dall’Unione il 1° gennaio 2021. Cosa che non era assolutamente scontata neppure un anno fa’. È difficile capire la sostanza del compromesso raggiunto tra UK e UE. i giornali inglesi filo-Brexit, o magari solo un po’ ‘filo’, dicono che l’accordo è più dal lato dei desideri inglesi che da quello della UE.

D’altra parte sul Guardian c’è un breve resoconto della trattativa nel 2020, che in effetti mostra una decisamente maggiore durezza inglese; nel senso che nella trattativa precedente l’UK con la May aveva ceduto sistematicamente su tutto a incominciare dall’ordine degli argomenti da discutere. E l’aria è cambiata.

Poi ovviamente c’è stata la solita guerra dei nervi fino all’ultimo nanosecondo.

Ma da alcune cose si vede bene che l’UK ha ottenuto un deal senza tariffe né quote per le merci (anche se l’approvazione europea per i parametri di adeguatezza merceologica non è automatica).

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Circa alcune critiche alla MMT

di Thomas Fazi

In merito all'attenzione che in queste settimane sta ricevendo la teoria monetaria moderna (MMT) nel nostro paese, sull'onda della pubblicazione de "Il mito del deficit" di Stephanie Kelton, sono emerse due posizioni particolarmente curiose.

La prima è quella di matrice cospirazionista, secondo cui, se i media mainstream iniziano a parlare di MMT, questo deve essere inevitabilmente parte di un piano oscuro di cui neanche gli stessi cospirazionisti riescono a comprendere bene i dettagli, ma qualcosa ci deve stare per forza sotto se i poteri forti iniziano a parlare di MMT.

La seconda posizione è quella di matrice sinistrata, secondo cui, pur non essendoci necessariamente dietro chissà quale cospirazione, non bisognerebbe emozionarsi troppo per il cambio di paradigma in corso perché l'intenzione delle élite non è quello di usare il "modello MMT" per avere piena occupazione e welfare, ma piuttosto di usarlo per mantenere in piedi il sistema attuale. Per questo motivo, sbaglierebbe chi spera di cambiare le cose puntando su una teoria economica o su una "ricettina tecnica", perché alla fine l'unica cosa che conta sono i rapporti di forza in seno alla società.