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sinistra

Quali alternative aveva Putin?

di Enrico Galavotti

Supponendo che la Russia abbia ragione quando sostiene che se non fosse intervenuta militarmente, prima o poi l’avrebbe fatto la NATO, una volta insediatasi in Ucraina. Che alternative c’erano a una soluzione del genere?

È chiaro infatti che l’esercito di Kiev stava per attaccare il Donbass e riprendersi la Crimea. È altresì evidente che se la Russia l’avesse lasciato fare, ci sarebbe stato un bagno di sangue, oltre che una vittoria degli ucraini e un sicuro ingresso nella NATO. A quel punto la situazione per la Russia sarebbe stata drammatica. Mosca è troppo vicina al confine ucraino per restare indifferente.

Dunque perché Putin sostiene che non avevano altra scelta? Il motivo sta nel fatto che l’Europa occidentale (prima ancora che diventasse UE) non si è mai opposta, neanche una volta, all’espansione della NATO verso est. Putin sapeva che se anche avesse lanciato l’allarme, nessuno l’avrebbe ascoltato. Ha temuto una riedizione di quella situazione anteriore alla II guerra mondiale, quando la Russia di Stalin, non trovando alcun Paese europeo disposto a stipulare un’alleanza per fermare l’espansione del nazismo, fu indotta a firmare il trattato di non belligeranza Ribbentrop-Molotov, che ancora oggi, ipocritamente, viene considerato dalla storiografia occidentale come il lasciapassare per l’occupazione tedesca della Polonia.

La Russia non si sentiva pronta da sola a fronteggiare la Germania. Poi Stalin, facendo uno dei suoi soliti calcoli sbagliati, si convinse che Hitler, avendo firmato quel trattato, non avrebbe mai attaccato la Russia.

Ecco, probabilmente, vedendo che la NATO, nonostante tutte le promesse di non farlo, era col tempo arrivata a insediarsi in ben 30 Paesi europei (invece di sciogliersi come il Patto di Varsavia), Putin ha avuto paura che la parte occidentale dell’Europa, tradizionalmente bellicosa, e ancor più pericolosa proprio in forza della NATO, avrebbe potuto sferrare un nuovo attacco, e questa volta letale.

La Russia è un impero: di fronte ai grandi pericoli che han messo in forse la sua esistenza ha sempre reagito con lentezza. E ne è sempre uscita a testa alta. Ora per la prima volta con Putin ha giocato d’anticipo, prendendo in contropiede i suoi storici avversari: USA e UE. I quali hanno avuto una reazione scomposta, compiendo un atto illegale dietro l’altro, sul piano economico e finanziario, e minacciandola continuamente di voler portare l’umanità alle soglie d’un conflitto nucleare mondiale.

Gran parte del mondo s’è lasciato convincere dalla narrativa occidentale, maestra nello stravolgere la realtà dei fatti, secondo cui l’attacco russo all’Ucraina non aveva alcuna giustificazione. Questo dimostra che dal 1991 (anno dell’implosione dell’URSS) ad oggi, le preoccupazioni della Russia nei confronti della NATO non sono mai state prese in considerazione. Addirittura all’Europa occidentale non è mai interessato né che col golpe del 2014 si sia insediato a Kiev un governo filonazista, né che questo governo abbia scatenato contro il Donbass una guerra civile durata 8 anni che ha comportato 14.000 morti. Né all’ONU sono mai interessati i report allarmanti dell’OSCE sulla situazione del Donbass. Né Francia e Germania si sono mai preoccupate di verificare i motivi per cui gli accordi di Minsk non venivano rispettati da Kiev.

A questo punto appare del tutto comprensibile che Putin abbia deciso d’intervenire militarmente. Non gli era stata data alcuna alternativa. La Russia peraltro sapeva benissimo dell’esistenza di infrastrutture militari clandestine in Ucraina, gestite dalla NATO, con cui venivano addestrati i neonazisti, e che gli USA stavano aiutando quel Paese nella ricerca di armi biologiche e nucleari. E soprattutto sapeva bene che gli USA, non avendo mai accettato l’idea di non utilizzare per prima l’arma nucleare (esattamente come è disposta a fare la Russia), sono in grado d’impedire un colpo di ritorsione.

Ora è evidente che se non si accettano queste premesse per capire il conflitto ucraino, non si esce dal mero ambito della propaganda. In un certo senso si potrebbe dire che è stato proprio questo intervento preventivo a porre un freno all’espansione del neonazismo in Europa e all’escalation della NATO verso una guerra mondiale. Certo è che se l’intero occidente continua a inviare armi ai neonazisti, mirando altresì a far entrare nella NATO anche Svezia e Finlandia, il rischio di una catastrofe nucleare resta elevatissimo.

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Comments

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romke
Saturday, 23 April 2022 01:22
Le grandi verità, e giustificazioni, portate da personaggi tipo il Galavotti, forse in buona fede e su nessun libro paga, e la consorteria simile a lui, a volte infiltrata da personaggi creati di sana pianta a Mosca (il Galavotti no), sono molto interessanti. Ma hanno un buchino: non ci spiegano la relazione che passa tra lotta alla Nato per la sicurezza della santa Russia e i civili giustiziati con le mani legate.
Sinistrainrete si trova a far da megafono a questi "personaggi" e gli ha creato anche una "manchette" fissa a nome "Guerra in Ucraina". A quando Radio Mosca?
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Franco Trondoli
Wednesday, 20 April 2022 15:15
Ognuno deve vedere cosa succede sul proprio territorio per valutare. Sarà banale ma mi sembra la prima cosa da fare.
Cordiali Saluti
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palmer eldritch
Wednesday, 20 April 2022 12:18
"È chiaro infatti che l’esercito di Kiev stava per attaccare il Donbass e riprendersi la Crimea. È altresì evidente che se la Russia l’avesse lasciato fare, ci sarebbe stato un bagno di sangue, oltre che una vittoria degli ucraini e un sicuro ingresso nella NATO"

...e tutte queste evidenze, di grazia, da dove arrivano?

mi pare che il bagno di sangue lo si veda anche e soprattutto oggi, a seguito dell'invasione territoriale russa e di una lunghissima serie di attacchi bellici che vanno ben oltre il Donbass e la Crimea, fino a sfiorare la Polonia, con stragi di civili.

Un socialista libertario senza esitazioni, monumento della sinistra radicale mondiale, come Noam Chomski dichiara:

«Come l’invasione americana dell’Iraq e l’invasione della Polonia da parte di Hitler e Stalin, l’invasione russa dell’Ucraina è un esempio da manuale di ciò che il Tribunale di Norimberga ha definito il “crimine internazionale supremo, che differisce dagli altri crimini di guerra in quanto contiene in sé la somma di tutti i mali"...

e sul presidente Ucraino:

"Zelensky ha mostrato grande coraggio e integrità nel guidare l’Ucraina in difesa dall’aggressione omicida russa"

Tutto ovviamente senza negare correità occidentali, ma poi arrivano i nostri e ci spiegano che there is no alternative, vai Putin pappati Kiev che la Nato è brutta e sporca invece tu sì che sei una favola...

Ma davvero, su questo sito e nella sinistra italiana, uno che voglia coltivare un pensiero critico che sfugga all'atlantismo coatto deve precipitare per forza in questo opposto pozzo nero di giustificazioni risibili ai crimini di Putin?

Il governo ucraino sarebbe semplicemente filonazista, gli accordi sarebbero saltati solo per colpa di Kiev che, nientemeno, avrebbe attentato all'esistenza di un impero (cit), lesa maestà.

Ma come siamo messi? Ma vi rileggete?

Ma vedete lo stato impietoso in cui versa la cultura russa sotto questo assassino imperialista?
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