L'Europa, il conflitto in Ucraina e il tabù nucleare che vacilla sempre più
di Giuseppe Masala
Come abbiamo detto nell'articolo precedente è nel contesto di una Germania ormai riunificata e risorta - e che grazie alla costruzione europea è riuscita a monopolizzare e quasi ad annettere l'intera Europa - che si è ripreso a parlare di “deterrente nucleare” nei circoli che contano siano essi diplomatici, siano essi militari.
Lo scontro Germania-USA
Questo avviene perché è la Germania stessa, inebriata dai successi post unificazione, a chiedere un posto in prima fila nel tavolo dove si decidono i destini del mondo. Un tavolo questo dove Berlino però non ha titolo per partecipare sia perché priva di un deterrente militare credibile, sia perché non abbastanza forte demograficamente, sia perché potenza sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale e dunque priva del seggio nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Ma sull'altro piatto della bilancia la Germania ha dalla sua l'egemonia europea conquistata grazie ai trattati che hanno istituito la Unione Europea che è stata egemonizzata dai tedeschi, sia grazie alle enormi ricchezze accumulate negli anni grazie a strategie commerciali vincenti, come per esempio gli accordi con la Russia che consentono a Berlino di avere enormi quantità di energia a prezzi stracciati consentendo al suo gigantesco apparato industriale di essere competitivo a livello mondiale.
Strategia dunque complessa e su diversi piani quella architettata prima da Kohl e poi dalla Merkel, che però non poteva passare inosservata a Washington che infatti ha iniziato a minacciare (e ad agire) per punire l'insubordinazione tedesca.