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medicinadisegnale

Adesso, davvero, basta!

Comunicato AMPAS del 21/4

di Medicina di Segnale

shutterstock 1499937455Con serenità, ma anche con determinazione, i medici del gruppo della medicina di segnale (735 iscritti all’AMPAS, la nostra associazione, di cui tanti impegnati in prima linea), preoccupati per le possibili derive autoritarie in atto, desiderano fare chiarezza circa la possibilità che siano lesi dei diritti costituzionalmente garantiti per i cittadini.

 

1. Lesione libertà costituzionalmente garantite

In questo periodo sono stati gravemente lesi alcuni diritti costituzionali (la libertà di movimento, il diritto allo studio, la possibilità di lavorare, la possibilità di accedere alle cure per tutti i malati non-Coronavirus) e si profila all’orizzonte una grave lesione al nostro diritto alla scelta di cura. Tutto questo in assenza di una vera discussione parlamentare, e a colpi di decreti d’urgenza. Ci siamo svegliati in un incubo senza più poter uscire di casa se non firmando autocertificazioni sulla cui costituzionalità diversi giuristi hanno espresso perplessità, inseguiti da elicotteri, droni e mezzi delle forze dell’ordine con uno spiegamento di forze mai visto neppure nei momenti eversivi più gravi della storia del nostro paese.

Ora sta entrando in vigore un’app per il tracciamento degli spostamenti degli individui, in patente violazione del nostro diritto alla privacy, e che già qualcuno pensa di utilizzare per scopi extrasanitari.

Ma tra le lesioni più gravi ai nostri diritti costituzionali spicca quella legata al diritto di scelta di cura, ben definito sia nella costituzione che nel documento europeo di Oviedo. Noi medici siamo colpevoli di non aver adeguatamente contrastato, due anni fa, una legge che toglieva al pediatra di fatto ogni dignità e autonomia decisionale.

Ricordiamoci che una lesione di diritti non giustificata è sempre la premessa ad altre possibili lesioni.

 

2. Conflitti di interesse

Gli attori “scientifici” della redazione e della promozione della citata legge Lorenzin non sembrano essere molto diversi dai “consulenti” dell’emergenza di oggi.

Ci chiediamo se le informazioni provenienti dalle figure che operano come consulenti del Ministero della Salute siano diffuse con la comunicazione dei conflitti di interesse che essi possano avere con aziende del settore. Non sarebbe etico né lecito avere consiglieri che collaborano con grandi aziende farmaceutiche.

Sempre in tema di conflitto di interessi: è stato il Parlamento a stabilire i componenti della Task force costituita recentemente per affrontare la cosiddetta fase2? Sono presenti possibili conflitti di interesse? Tali soggetti pare abbiano chiesto l’immunità dalle conseguenze delle loro azioni. Ma non dovrebbero essere figure istituzionali a prendere “decisioni” sul futuro del nostro paese? Una cosa è la consulenza, altro è decidere “in nome e per conto”. Con quale autorità?

 

3. Libertà di espressione e contraddittorio

Il giornalismo dovrebbe essere confronto di idee, discussione, valutazione di punti di vista diversi. Ci chiediamo quanto sia garantita la libertà di espressione anche di professionisti che non la pensano come noi. Vediamo invece giornalisti che festeggiano la “cattura” di un povero runner sulla spiaggia da parte di un massiccio spiegamento di forze, e la sistematica cancellazione di ogni accenno a diversi sistemi di cura rispetto alla “narrazione ufficiale” del salvifico vaccino, si tratti di vitamina C o di eparina, in totale assenza di contraddittorio.

In questo quadro intossicato, le reti e i giornali maggiori mandano in onda continuamente uno spot, offensivo per l’intelligenza comune, in cui si ribadisce a chiare lettere che la loro è l’unica informazione seria e affidabile: il resto solo fake. Viene così creata l’atmosfera grazie alla quale si interviene su qualunque filmato, profilo social, sito internet che non si reputi in linea con la narrazione ufficiale. Nessuna dittatura può sopravvivere se non ha il supporto di una informazione asservita.

 

4. Vaccino: soluzione a tutti i mali?

Tutti aspettano come una liberazione il nuovo vaccino (che giornalisti e virologi a senso unico continuano a vantare come l’unica possibile soluzione), dimenticando alcuni fatti. Il primo è che il vaccino viene sviluppato sulla base delle proiezioni teoriche sui virus in circolo l’anno precedente, e dunque è una “scommessa” (è esperienza comune ad ogni inverno che molte persone vaccinate si ammalino comunque). Il secondo è la continua forte variabilità di un virus a RNA come il Coronavirus, di cui pare esistano già diverse varianti. Ciononostante, in dispregio anche del rischio di interferenza virale (per cui il vaccino per un virus diverso può esacerbare la risposta ad un altro virus) la regione Lazio propone l’obbligatorietà per tutti i sanitari e tutti gli over65 di effettuare vaccinazione antinfluenzale ordinaria, violando ancora una volta (se l’obbligo fosse reale) il diritto costituzionale alla scelta di cura. E i difensori della costituzione, muti. Facile immaginare cosa succederà non appena sarà reso disponibile, con iter accelerati e prove di sicurezza minimali, il nuovo vaccino salvavita. Da medici vogliamo ribadire l’importanza del rispetto della libertà di scelta di cura così come costituzionalmente definita.

 

5. Bambini e movimento fisico

Una nota è necessaria per capire la gravità della situazione anche per quanto concerne movimento fisico e chiusura in casa dei nostri bambini. La stessa OMS si è pronunciata nel merito raccomandando l’uscita all’aria aperta e il movimento fisico come indispensabili presidi di salute e di sostegno immunitario. Quasi tutti gli altri paesi europei hanno consentito l’uscita in solitaria per fare sport e la passeggiata con i bambini. Noi no. Con una regola di incredibile durezza, venata di un inaccettabile paternalismo (“se li lasciamo liberi poi non sono capaci di stare distanti”) abbiamo creato disagi psicologici e fisici (obesità e sedentarietà) e costretto a salti mortali i pochi obbligati al lavoro (sanitari, agricoltori, trasportatori, negozi alimentari).

Non possiamo inoltre non rimarcare la totale disattenzione di questi draconiani provvedimenti nei confronti delle famiglie con figli disabili (e in particolare autistici) per i quali il momento quotidiano di uscita all’aria aperta rappresenta un indispensabile supporto alla propria difficile condizione. I più fragili, come sempre, pagano il pedaggio più duro.

Tutto ciò non bastasse è stata scatenata la guerra del sospetto e della delazione tra gli invidiosi delle libertà altrui.

Come lucidamente scrive Noam Chomsky, mettere i propri sudditi uno contro l’altro è uno splendido sistema per qualunque dittatura per distrarre il popolo da quello che veramente il potere sta perpetrando a suo danno.

L’intervento di squadre di polizia con quad ed elicotteri ad inseguire vecchietti isolati sui sentieri non fa che rafforzare l’idea di poter essere tutti sceriffi, a dimostrazione della perfetta riuscita di induzione della psicosi da parte del potere.

 

6. Danni economici del lockdown: un disastro epocale

Alcuni comparti, come quello del turismo, della ristorazione o automobilistico hanno avuto riduzioni di fatturato vicine al 100%. Questo significherà, come dicono le prime stime, una decina di milioni di disoccupati. Che smetteranno di pagare i mutui in corso. Smetteranno di acquistare beni di consumo. Perderanno le loro attività o le loro aziende costruite in decenni di sacrifici. Noi medici sappiamo cosa significhi questo a livello sanitario: migliaia e migliaia di nuovi decessi. Persone che si ammaleranno, si suicideranno (le prime avvisaglie sono già visibili), ritireranno i propri risparmi in banca. Serve ripartire subito, tutti, senza tentennamenti. Per ridurre i danni, che comunque, anche si ripartisse oggi, saranno epocali. Se domani si dovesse scoprire che qualcuno ha surrettiziamente prolungato il lockdown italiano (ad oggi il più duro d’Europa) per mantenere alto il panico e trovare un ambiente più pronto all’obbligo vaccinale, ci auguriamo solo che la giustizia possa fare il suo corso con la massima durezza. La gente perde il lavoro e muore di fame, e lorsignori pontificano.

 

7. Le cure

Anche qui l’argomento è imbarazzante. È comprensibile che un virus nuovo possa spiazzare anche i migliori medici per qualche tempo. Ma via via che le informazioni si accumulano occorrerebbe ascoltare coloro che sul campo hanno potuto meglio capire. Un gruppo Facebook di cui molti di noi fanno parte, nato spontaneamente come autoaiuto, e che conta circa 100.000 iscritti, ha elaborato delle raccomandazioni di cura efficaci poi inviate al ministero.

Oggi che pare chiaro e assodato che il decesso avvenga a causa di una forte coagulazione intravascolare molte vite possono essere salvate con l’uso della semplice eparina. Ma non basta: servono anche attenzioni specifiche a seconda del timing della malattia: ai primi sintomi, ai primi aggravamenti, o in fase procoagulativa. In particolare a noi medici di segnale risulta difficile comprendere l’uso massivo di paracetamolo o di altri antipiretici una volta acclarato che la febbre è un potente antivirale per l’organismo. È in preparazione un documento interassociativo anche su questo delicato argomento che merita più ampia trattazione.

Ove qualcuno, tuttavia, si permetta di ritardare l’adozione di sistemi di cura efficaci, per motivi meno che chiari (e alcuni interventi televisivi volti a screditare l’eparina sembrano andare in quella direzione) si aspetti reazioni forti da chi ha rischiato la propria vita in prima linea.

La magistratura sta ora indagando sui gravi errori commessi in alcune regioni nella gestione delle residenze per anziani, veri e propri focolai d’infezione con purtroppo un numero elevatissimo di decessi, stante la fragilità e la polimorbilità degli ospiti, quasi sempre in trattamento con statine, antipertensivi, analgesici, antidiabetici. Al di là delle responsabilità regionali, che la magistratura valuterà, preme fare dei numeri: dei 22000 decessi totali nazionali ben 7000 (il 30%!) sono di degenti in RSA. Un dato sconvolgente, ma che deve farci riflettere sull’incremento importante dei decessi in alcune province.

Gli errori fatti, in buona o cattiva fede, sono costati la vita a più di 100 medici e ad un alto numero di altri operatori sanitari che sono stati mandati allo sbaraglio senza un piano preciso e senza i necessari dispositivi di protezione. A loro va la nostra più profonda gratitudine.

 

8. Test sierologici ritardati o non autorizzati

Uno dei modi per capire quante persone hanno già incontrato il virus (smettiamo di chiamarli “contagiati”, perché talvolta hanno avuto solo lievi sintomi influenzali e prodotto splendidi anticorpi) è quello di effettuare un test sierologico, che è di costo contenuto e che evidenzia malattia in corso (IgM+) o malattia superata e presenza di anticorpi memoria (IgG+). Chi sia IgG+ potrebbe già serenamente ricominciare a muoversi senza particolari cautele né per sé né per gli altri. Sensibilità e specificità di questi test sono altissime a differenza di quelle dei tamponi. Perché tanta ostilità da parte di governo e istituzioni sanitarie tanto da vietarne l’uso “fino ad approvazione di un test affidabile”? I casi di Ortisei (45% di positivi) e di Vò Euganeo (75%) ci dicono che probabilmente il virus si è già diffuso molto più di quanto pensiamo e che le misure in essere potrebbero non essere poi così necessarie, almeno in alcune zone d’Italia.

 

9. Qualche numero

Vi prego risparmiateci il teatrino delle 18. Quei numeri non sono affidabili e fanno parte di una consumata regia. A fianco di Borrelli sfilano talvolta alcune figure i cui potenziali conflitti d’interesse non vengono mai dichiarati.

Il numero dei “contagiati” è privo di senso, visto che dipende dal numero di tamponi effettuato. E la stragrande maggioranza della popolazione potrebbe già avere incontrato il virus senza saperlo. Stime della Oxford University parlano di 11 milioni di potenziali positivi già ora. Se questo dato fosse vero la letalità di Sars-Cov2 sarebbe veramente irrisoria: lo 0,05%, anche prendendo per veri i dati di mortalità. Ma anche su questi permane il terribile dubbio sui decessi PER e CON Coronavirus. Diverse testimonianze mettono in forte dubbio il dato, visto che ogni giorno in Italia ci lasciano circa 1900 persone (dati ISTAT) e non si fa fatica ad estrarne 400, tra questi, che siano anche positivi al virus. Tuttavia è dato chiaro a chi lavori in prima linea che la grave coagulazione intravascolare indotta dall’incontro tra il virus e un terreno per lui fertile (età media decessi 78 anni, media 3,3 patologie presenti) possa portare rapidamente alla morte individui fragili che tuttavia avrebbero volentieri vissuto qualche anno ancora. In Inghilterra hanno rilevato che che il 73% dei pazienti ricoverati in Terapia Intensiva per CoronaVirus è sovrappeso o obeso. Come dice il dr. Lustig: “Il virus non distingue chi infetta ma distingue benissimo chi uccide”.

Questi pazienti fragili comunque avrebbero preferito morire tra le braccia dei loro cari piuttosto che da soli in questo modo terribile.

In altri paesi hanno usato modalità di calcolo diverse. Non potremmo chiedere dati più precisi e affidabili evitando di diffondere panico e preoccupazione?

 

10. Altri Paesi europei e non: lockdown molto diversi

Altri paesi sia in Europa che nel mondo stanno adottando lockdown parziali molto meno rigidi di quello italiano, tanto che il lockdown completo viene ormai tristemente chiamato “all’italiana”. Eppure abbiamo il problema da prima di tutti gli altri e ci stanno facendo credere che lo chiuderemo buoni ultimi. Per colpa dei runner e dei bimbi a passeggio, ovviamente. Peccato che in molti paesi europei la passeggiata di adulti e bambini, la gita al mare, l’accesso alle seconde case sia quasi ovunque consentito, a patto di mantenere il distanziamento sociale. Ma non eravamo nell’Europa unita? Perché questa crudeltà nella sola Italia? Siamo ancora il paese cavia? Richiediamo con forza di allinearci al più presto alle direttive in essere nella maggior parte dei paesi europei.

 

11. Sostegno al sistema immunitario: i sani proteggono

Un punto chiave, che è sfuggito totalmente ai nostri governanti e ai nostri media è che i sani (quell’85% delle persone che ha incontrato il virus e nemmeno se ne é accorto, o ha subito lievi sintomi, costruendo presto gli anticorpi necessari) conducono uno stile di vita più sano che ne ha irrobustito e forgiato il sistema immunitario. Mangiare sano, fare sport quotidiano, condurre una vita meno stressante (magari abitando fuori città), assumere vitamine e integratori naturali, fare a meno di farmaci inutili, rinunciare a fumare, a drogarsi o a bere senza controllo, rappresenta un impegno che si vorrebbe vedere in qualche modo valorizzato come comportamento virtuoso quantomeno in relazione al risparmio che consente al sistema sanitario nazionale e, in questo caso, alla protezione dalla diffusione del virus e alla non occupazione di un posto letto, lasciato così libero per un altro.

Invece se accendiamo la TV vediamo solo pubblicità di farmaci e di dolciumi. E tra i pochissimi negozi aperti, in pieno lockdown, lo stato ha pensato bene di lasciare le tabaccherie. Fuma, riempiti di dolci, stai sedentario e ingozzati di farmaci: questo il messaggio che lo stato ci ha dato in questo periodo. Tanto, presto, arriverà il vaccino.

 

12. Le richieste

Consapevoli del fatto che il futuro sarà nuovo e diverso solo se capiremo che la nostra biologia non ci consente di vivere in città superaffollate, inquinate, fumando, drogandoci e mangiando solo cibi industriali e raffinati in completa sedentarietà, vogliamo sperare che il “dopo emergenza” possa essere migliore del “prima”. Ma questo potrà avvenire solo se avverranno molte delle cose che siamo qui a richiedere, alcune immediate, altre a breve.

Richiediamo dunque con forza, a nome dell’associazione AMPAS e dei 735 medici che ne fanno oggi parte (nonché dei numerosi simpatizzanti non medici):

  • L’immediato ripristino della legalità istituzionale e costituzionale, richiamando il parlamento alle sue funzioni democratiche e al dibattito che necessariamente deve scaturirne.
  • L’immediata cancellazione di task force e di consulenti esterni i cui conflitti di interesse potrebbero essere letti, nel momento in cui si affidino loro responsabilità non previste istituzionalmente, come un aggiramento delle regole democratiche.
  • L’immediato ripristino del diritto al lavoro per milioni di italiani, che se non possono avere il proprio stipendio saranno presto alla fame con conseguenze prevedibili di ordine pubblico (nel rispetto delle nuove regole di distanziamento fino a che sarà necessario)
  • L’immediato ripristino del diritto allo studio per milioni di bambini, ragazzi, studenti universitari che sono stati da un giorno all’altro privati di uno dei loro diritti fondamentali (nel rispetto delle nuove regole, fino a che sarà necessario)
  • La protezione del diritto alla scelta di cura, già violato da precedenti leggi, per impedire l’obbligatorietà di ogni possibile nuovo trattamento sanitario. Ogni nuovo provvedimento emesso in emergenza dovrà obbligatoriamente prevedere una data di fine del provvedimento, al fine di non “tentare” alcuni a rendere le restrizioni alle libertà una regola.
  • Il blocco di qualunque “app” o altro dispositivo informatico volto al controllo dei movimenti delle persone in palese violazione della nostra privacy.
  • L’immediata riapertura della possibilità per adulti e bambini di uscire all’aperto a praticare sport, passeggio, vita sociale, seppur nel rispetto delle regole necessarie.
  • Il ripristino immediato di una par condicio televisiva o mediatica, con ospitalità nelle trasmissioni di esponenti, ovviamente qualificati, di diversi punti di vista, con allontanamento immediato (o retrocessione a mansioni diverse) di conduttori che non abbiano saputo tener fede al loro dovere di giornalisti.
  • Dichiarazione dei propri conflitti di interesse da parte di qualunque professionista sanitario che esprima un parere televisivo o partecipi a un dibattito. L’omissione deve essere punita con un allontanamento mediatico proporzionato. Lo spettatore deve sapere se chi sta parlando riceve milioni di euro da un’azienda, o meno.
  • Il divieto di chiudere o cancellare siti o profili social in assenza di gravi violazioni di legge. Eventuali cancellazioni dovranno comunque essere tempestivamente notificate e giustificate. La rimozione di idee ed opinioni solo perché diverse dal mainstream ufficiale non è degna di un paese civile.
  • Il divieto per le forze dell’ordine di interpretare a propria discrezione le regole di ordine pubblico fissate dai decreti. Qualunque abuso, anche minimo, dovrà essere perseguito.
  • Il divieto di radiazione di medici per la sola espressione di idee diverse da quelle della medicina ordinaria. Da sempre il dialogo e il confronto tra idee diverse ha arricchito la scienza, che cambia e si evolve. Non sopravvalutiamo le nostre attuali misere conoscenze.
  • L’attivazione tempestiva di nuovi protocolli di cura in tutti gli ospedali Covid19 che, oltre a garantire la salute del personale sanitario, prevedano l’utilizzo di vitamine, minerali, ozonoterapia e tutte le cure naturali e di basso costo efficaci e documentate, accompagnando via via con farmaci più a rischio di effetti collaterali solo in caso di aggravamento, e attivando solo per la fase di crisi o pre-crisi l’utilizzo dei farmaci immunosoppressori e dell’eparina.
  • La disponibilità immediata e per tutta la popolazione di test sierologici IgM e IgG che possano consentire da subito sia di monitorare lo stato di diffusione del virus nelle diverse aree, sia dare la possibilità a chi sia IgG+ di riprendere la propria vita senza alcuna limitazione.
  • In una ipotesi di graduale diffusione dell’immunità virale, particolare attenzione dovrà essere riservata alla popolazione fragile: anziani, obesi, ipertesi, diabetici, infartuati (le categorie più colpite). Nel rispetto del diritto di scelta di cura nessun obbligo potrà essere dato se non temporaneamente, ma solo forti raccomandazioni e informazioni dettagliate sui rischi di infezione. Un individuo fragile deve poter scegliere se rischiare di morire abbracciando il suo nipotino, o restare vivo recluso in casa senza vedere nessuno.
  • Una forte campagna informativa sui rischi legati ad un cattivo stile di vita e su come tale stile aumenti il rischio di essere infettati. O vogliamo essere costretti a tenere le mascherine tutta la vita e a non poterci più abbracciare per consentire a qualcuno di fumare e di gonfiarsi di farmaci e di merendine zuccherate, disdegnando qualsiasi tipo di movimento fisico? Ciascuno resterà libero di farsi del male ma almeno lo stato non potrà dirsi complice.
  • Il divieto, almeno in questo periodo, di pubblicizzare sulle reti televisive e sui giornali farmaci e prodotti dolciari ingrassanti, al pari di come già in atto con il fumo.
  • Un aiuto immediato alle tante famiglie in crisi che a causa di questo lockdown totale hanno smesso di lavorare e di produrre reddito, con modalità molto semplici (ad esempio ticket a valore per acquisti di derrate alimentari). L’aiuto migliore per le aziende, invece dell’elemosina, sarà una tempestiva riapertura.

Comments

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Lara
Sunday, 26 April 2020 19:33
Per Mario Galati. Ammetto che qualche dubbio mi si insinua.
Assolutamente d'accordo per la questione della non stop alle industrie della bergamasca e del bresciano.
Una cosa disgustosa che dovrebbe essre indagata dalla magistratura. Una vergogna tollerata in nome del dio Profitto e che grida giustizia per le vittime. Peraltro, la sicurezza sui luoghi di lavoro per gli operai, i lavoratori non è stata garantita. Veramente ignobile e spregevole.
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Mario Galati
Saturday, 25 April 2020 17:33
Potrei rispondere con un altro dubbio: mi chiedo se Mario M capisce quello che scrivo io, oltre a ciò che c'è scritto nei vari articoli.
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Mario M
Saturday, 25 April 2020 14:04
Scrive Mario Galati: "questo comunicato, .... si fa smaccatamente portavoce delle richieste dei padroni e dei suoi manutengoli politici."

È scritto nell'articolo: "In questo periodo sono stati gravemente lesi alcuni diritti costituzionali (la libertà di movimento, il diritto allo studio, la possibilità di lavorare, la possibilità di accedere alle cure per tutti i malati non-Coronavirus) e si profila all’orizzonte una grave lesione al nostro diritto alla scelta di cura."

Scrive Mario Galati: "In Italia la situazione di contagio si prolunga e il numero dei morti è alto proprio perché lor signori hanno preteso di tenere aperte le fabbriche"

È scritto nell'articolo: " Alcuni comparti, come quello del turismo, della ristorazione o automobilistico hanno avuto riduzioni di fatturato vicine al 100%. Questo significherà, come dicono le prime stime, una decina di milioni di disoccupati"

Mi chiedo se Mario Galati legge gli articoli che commenta, se li capisce, se coglie il senso, il messaggio. Galati è tanto teso alle sue tesi che sarebbe in grado di rimproverare le api di lavorare per il padrone, la regina.
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Mario Galati
Saturday, 25 April 2020 10:33
Non ho fatto le pulci a nessuno. Ho semplicemente constatato che questo comunicato, attraverso il cavallo di Troia di alcune considerazioni e preoccupazioni anche giuste, si fa smaccatamente portavoce delle richieste dei padroni e dei suoi manutengoli politici. È la voce del padrone che ti parla, sopra uno sfondo di note di accompagnamento accattivanti, ma approssimative e parziali.
Basta qualche accenno ruffiano, l'esca, per far abboccare e far passare il messaggio essenziale: libera impresa al di sopra di tutto; nessuna limitazione alla produzione e agli affari; i lavoratori non possono trovare soluzioni al di fuori della libertà di impresa dei padroni; e al diavolo se morirà qualche anziano o malato.
In Italia la situazione di contagio si prolunga e il numero dei morti è alto proprio perché lor signori hanno preteso di tenere aperte le fabbriche (ammassamento in fabbrica, sui mezzi di trasporto pubblico e poi ritorno a casa, a diffondere il contagio) mentre si stigmatizzava e si sanzionava il corridore solitario o il fattorino solitario che consegna per sopravvivere e non può dimostrarlo.
Pur di non chiudere per poche settimane hanno provocato un disastro e, oltretutto, allontanato i tempi di uscita da questa situazione. Ora pretendono ancora di dettar legge, invece di rispondere dei crimini commessi.
È un caso, una coincidenza casuale, che questa situazione si sia aggravata a Bergamo e Brescia, territori fortemente industrializzati?
Certo, l'inquinamento, il 5G, lo stile di vita, e tutte le baggianate che possono servire ad escludere un nesso di causalità tra diffusione del contagio e fabbriche aperte. Liberi di credere alla voce del padrone e liberi di tenergli il sacco, perché così si è libertari e magari ci si illude pure di essere ribelli e rivoluzionari rispetto all'esperimento biopolitico autoritario. Vi trovate insieme ai compagni antiautoritari della confindustria lombarda, i quali riconoscono solo l'autorità del denaro: la loro autorità, l'autorità dei padroni, la loro libertà.
Certo, tutti questi discorsi cadono nel vuoto dinanzi a chi si colloca sul livello di chiamare un contagio " incontro" col virus.
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Lara
Friday, 24 April 2020 20:03
Per il sig. Mario Galati.
In Italia si sta rischiando di brutto. Le non soluzioni, che si profilano dal Consiglio di Europa, alla devastante crisi che ha tante facce, ci porteranno in un inferno da cui sarà difficile uscire. Chiedere ai greci che ne sanno qualcosa. Personalmente, ho già dato una piccola mano per la spesa a un paio di famiglie con lo stomaco vuoto. Lei fa le pulci a questa associazione che io non conosco ma che mi pare abbia detto cose sensate. Che poi ci saranno difetti, pazienza. Se ci troviamo in mano alla più bestiale predazione capitalistica, lo dobbiamo anche al sonno della sinistra. Ne conviene ? Ora che la casa brucia, rifiutiamo l'aiuto di un gruppo di vicini che, cosa imperdonabile, hanno pubblicato per l'Economist ? Infine non mi sembra che nel comunicato ci sia la cultura dello scarto che è quella che ha provocato le stragi di anziani nelle Rsa, qui e in Europa. Nè mi pare che questi medici antepongano il profitto alla salute.
Se ha un attimo di tempo , dia un'occhiata agli articoli pubblicati dopo questo. Interventi che confermano quanto i medici denunciano nei diversi punti.
Grazie a Mario M e un buon 25 Aprile a tutti.
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marku
Friday, 24 April 2020 19:57
mi avete messo la curiosità e provvedo di conseguenza

https://www.medicinadisegnale.it/

https://www.medicinadisegnale.it/?p=537

almeno lui il curriculum lo mette tutto
poi è chiaro con con quel background
mette l'accento sull'aspetto fisiologico
e su quello del diritto e quindi
può apparire disinvolto
nella classificazione dei decessi.

Sta di fatto che la strage di vecchi e malati
nelle case di riposo e negli ospedali
non è certo colpa sua
ma di un sistema sanitario e di quello assistenziale
degno del terzo reich.

Per quanto riguarda l'apertura forzata delle attività lavorative non essenziali
è chiaro che contestiamo il principio
che esistano genti da escludere dai diritti civili
ed altri sacrificabili sull'altare del profitto
per la pancia flatulente
di lor signori
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Mario M
Friday, 24 April 2020 17:11
Sono stati coraggiosi gli estensori di questo articolo. Occorre ricordare che molti medici che si sono opposti alla legge Lorenzin sono stati radiati. Condivido anche il commento #1 di Lara
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Mario Galati
Friday, 24 April 2020 14:46
Dimenticavo di segnalare che i medici di segnale diffondono anche l'argomento dell'Economist e dei liberali che il fermo della produzione provocherà più morti per la crisi economica di quelli che avrebbe provocato il virus lasciato libero di circolare. Da notare, poi, come si insinua l'argomento che, in fondo, il coronavirus si porta via vecchi e malati (da notare anche la cautela con cui si paventano "errori" dei governanti, per es., nella gestione delle case di riposo. La delibera della giunta lombarda con cui si disponeva la degenza di contagiati nelle case di riposo sarebbe un semplice errore lasciato alla valutazione di altri: i medici di segnale non hanno opinioni in merito; forse per il fatto che, per i medici di segnale, un contagiato senza sintomi o senza sintomi gravi non è un contagiato, ma soltanto uno che ha amichevolmente "incontrato" il virus, in un convegno amoroso, conviviale o di amicizia).
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Mario Galati
Friday, 24 April 2020 14:24
Tra i simpatizzanti di questa associazione di medici ci saranno sicuramente anche Fontana e la Confindustria lombarda, notoriamente preoccupati per le libertà costituzionali e per il lavoro degli operai, non per i profitti.
Con una spruzzata di libertà di pensiero e di informazione (tema senz'altro giusto); di dibattito scientifico (tema anche questo giusto); di indipendenza dei consulenti scientifici e di indipendenza della scienza medica dagli interessi dell'industria farmaceutica (temi anch'essi giustissimi); di corretto stile di vita; di libertà di movimento e di riservatezza compromesse da un possibile esperimento autoritario (tema da non escludere); si diffonde un'abbondante dose di libertà d'impresa sotto la veste dell'interesse dei lavoratori e dei cittadini.
Non è un caso che, nel criticare giustamente l'accanimento contro il corridore solitario, non lo si confronti col paradosso delle fabbriche e delle attività produttive lasciate aperte, con i lavoratori in libera promiscuità nei luoghi di lavoro e nei mezzi di trasporto. Evidentemente ciò garantiva il diritto al lavoro (non al profitto dei padroni) e la libertà di circolazione dei lavoratori.
Sarebbe giusto avere notizie anche su questa associazione e sui suoi componenti, non solo sui consulenti del governo.
Ma non è necessario essere a libro paga dei cummenda e degli sciur lombardi e italiani per rappresentarne il punto di vista e gli interessi.
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marku
Thursday, 23 April 2020 18:53
Vi ringrazio, come cittadino, per questo intervento.
Era ora che dei tecnici veri, (dei medici), parlassero e.
scrivessero con questa chiarezza espositiva.
Purtroppo la mediaticità è il nuovo oppio dei popoli
che una classe politika imbelle,
in connessione mafiosa
con gli editori di stampa e televisione
sparge h24 - 7/7 su un'umanità che rischia ogni giorno la morte cerebrale indotta.
Voglio approffitare di quest'occasione per rimarcare che il ministro della salute dovrebbe essere l'unico sinistro di questa marmaglia che attualmente governa con il solito standard mafioso/patriarcale.
aggiungo che fa specie vederlo così sempre contrito e con un'aria preoccupata di colui che sta sul pezzo, di chi è cosciente che dalle sue decsioni dipende la salute fisica (ma non mentale) di decine di milioni di concittadini.
Invece dovrebbe trovare il tempo, come voi ben esplicate, di fornire ora per allora i nomi di tutti gli espertoni che lo circondano con relativi curriculum vitae e sitazione professionale attuale, reddito e patrimonio mobiliare.
Che noi di sinistra siamo si persone che danno fiducia,
ma solo a chi se la sa guadagnare a colpi di trasparenza
e non di speranza

ps. ho trovato sul sito del ministero alcuni elenchi dove ci sono non so se tutti i collaboratori, chi può e sa prenderà visione e valuterà eventuali situazioni non corrispondenti.

Attendiamo eventuali notizie

qui un link aggiornato alla data d'insediamento

http://www.salute.gov.it/portale/ministro/documenti/consulentiCollaboratori/Elenco_esperti_aggiornato_4_settembre_2019.pdf

pagina con elenche aggioornati

http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_10_0.jsp?lingua=italiano&label=trasparenza3&id=1059&menu=trasparenza&tab=4

altro elenco al 25/01/2020

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_minpag_1059_17_file.pdf
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Lara
Thursday, 23 April 2020 18:05
Finalmente un articolo concreto che accanto ad altri qui ospitati, pochi per dire il vero a fronte delle interminabili analisi di intellettuali utili quanto un catino di acqua salata a mare, coglie la portata della catastrofe. Epocale appunto. E offre proposte , avanza richieste. Serviranno a poco ma quanto meno ci si prova e con un linguaggio accessibile ai più. Nè gradisco gli allarmi dei professoroni, tra cui spiccano i filosofi e i politologi, che dai loro fortini ci avvisano di cavoli amari, credendosi indenni , al sicuro, quasi irridendoci per non avere capito tempestivamente quello che loro avevano previsto, scritto, stampato e venduto per " io tu e le rose". Dimenticavo...ci sono sempre gli studenti dei loro corsi a cui imporre scorpacciate massive della loro suprema " scienza".
E quando tutto manca, vi sono i social con cui illudersi di fama, consenso e gloria.
Un'ultima osservazione, tornando ad elogiare questi medici con i piedi per terra o meglio una domanda : che fine ha fatto Mattarella in questa tragedia ?
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