Cambio di regime in Occidente?
di Perry Anderson
Pubblichiamo la traduzione italiana di un importante contributo di Perry Anderson, noto studioso marxista, docente di sociologia e storia all’Università della California, già direttore della New Left Review e collaboratore del quotidiano di sinistra Nation e della London Review of Books. Anderson è stato studioso di Gramsci e anche esperto di politica italiana. Ricordiamo che nel 2014 scrisse un saggio dal titolo The Italian Disaster nel quale attribuisce la causa della lunga crisi italiana al ruolo anomalo assunto dall’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dalle sue continue interferenze costituzionali e politiche all’abbandono della prassi di guardiano imparziale dell’ordine parlamentare, avvenuto nell’ambito di un sistema già gravato dalla corruzione negli affari, nella burocrazia, nella politica. Il testo di Anderson non è mai stato tradotto e pubblicato su una rivista italiana. In questo articolo, comparso sulla London Book of Review, Vol. 47 No. 6 del 3 aprile 2025, Anderson si sofferma sulla fase di transizione che sta caratterizzando la dinamica geopolitica internazionale in un contesto dove le destre estreme avanzano e dove una delle cause di questo declino populista è soprattutto imputabile al venir meno del ruolo critico della classe intellettuale progressista, prona, per vari motivi, ai diktat neoliberisti.
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Negli anni recenti, il cambio di regime (Regime Change) è diventato un termine canonico. Significa il rovesciamento, tipicamente ma non esclusivamente da parte degli Stati Uniti, di governi in tutto il mondo non graditi all’Occidente, utilizzando a tal fine la forza militare, il blocco economico, l’erosione ideologica o una combinazione di questi elementi.