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Francesca Albanese: Quando il mondo dorme

di Edoardo Todaro

Francesca Albanese, Quando il mondo dorme, Rizzoli, Milano 2025, pp. 288, euro 18

Di rapporto in rapporto, mettere in evidenza la politica sistematica, deliberata di genocidio portata avanti dall’entità sionista che occupa da decenni la Palestina, è quanto sta facendo Francesca Albanese.

Francesca Albanese, relatrice speciale ONU per i territori palestinesi occupati, è stata messa al bando, sottoposta a sanzioni imposte dagli USA. Sanzioni dovute a quanto da lei denunciato, come nelle ultime 24 pagine di Quando il mondo dorme, dove si evidenziano i legami militari, commerciali e diplomatici, perché – riprendendo l’ultimo suo rapporto- “Il genocidio …. è un crimine a livello internazionale”.

Sono passati 5 mesi dal momento in cui Rizzoli ha edito Quando il mondo dorme, e quanto l’autrice ci descrive è tutto lì: un genocidio in piena regola. Quanto abbiamo sotto mano travalica, volutamente e consapevolmente, la denuncia su quanto l’occupazione sta portando avanti. In queste pagine ci imbattiamo in qualcosa che non può, e non deve, essere rimosso: storia, presente e futuro di una Palestina in pericolo; un’occupazione che non può essere, stando a quel diritto internazionale al quale in tanti si appigliano, che illegale. Assistiamo, succubi, a un’ opera di distruzione totale, metodica e pianificata. I luoghi comuni: “Israele vuole colpire Hamas e non i palestinesi” verso i quali la propaganda di parte tende a orientare l’opinione pubblica, vengono metodicamente confutati.

Albanese ci descrive cosa sia, e come sia percepito, il genocidio; l’infanzia in Palestina, con i bambini, vero proprio tiro al bersaglio in quanto potenziale pericolo. Bambini, che diventano grandi al di là della reale età, con una domanda la cui risposta non può essere rivolta solo a loro: “com’è possibile tutto questo?”, anche se, loro, sono l’infanzia in Palestina.

I palestinesi non vogliono essere statistiche, non vogliono essere un popolo umiliato, non vogliono dipendere dagli “aiuti umanitari”; amano la loro casa in quanto luogo dove poter crescere e sognare, si contrappongono a tu per tu con l’occupazione che colpisce ogni aspetto della quotidianità. La vita dei palestinesi è contraddistinta da famiglie senza casa, da infanzia negata perché segnata da ansia e incertezza, dal crescere in una prigione a cielo aperto.

Quando il mondo dorme va nella direzione di ribaltare la “narrazione” ufficiale. Un libro che va oltre la questione riconducibile all’adolescenza vissuta in Palestina che non può affrontare, e sostenere, l’autodeterminazione, come diritto a esistere, ma soprattutto è un libro che mette in risalto l’aspetto umanitario rispetto a quello politico, con una denuncia dei fondi pensione e del dominio delle banche. Si sofferma sullo spaziocidio, cioè quello spazio urbano modificato a vantaggio della dominazione militare e politica e sull’uso del linguaggio: territori contesi, conflitto, popolazione ostile. Essendo un accanito lettore di noir, non posso non prendere in considerazione la frase: “se la Palestina fosse la scena di un crimine, ci sarebbero le impronte di tutti noi”. Preservare come memoria collettiva, questo è quanto si può trarre.


Edoardo Todaro. E' tra i collaboratori con le sue recensioni di Carmilla Online, Giallo e Cucina, Osservatorio contro la repressione, La Città invisibile, oltra a svolgere la sua militanza in realtà autogestite (CPA, Firenze per la Palestina)
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