Il lavoro centrifugato
Maurizio Ricciardi
«La fabbrica rovesciata» di Graziano Merotto, Una monumentale ricerca militante nel settore degli elettrodomestici made in Italy. Un avvincente affresco sulle trasformazioni industriali dal punto di vista operaio
Nell’ultimo secolo il lavoro salariato ha percorso un moto circolare che sembra averlo riportato alla sua condizione iniziale di assoluta mancanza di potere sociale. Il volume di Graziano Merotto, La fabbrica rovesciata. Comunità e classi nei circuiti dell’elettrodomestico (DeriveApprodi, euro 50) descrive questo lungo movimento, ricostruendo la vicenda politica di una vasta porzione di classe operaia impiegata a produrre elettrodomestici nel cuore del Nordest, ovvero dalla provincia di Treviso fino a Pordenone. Come scrivono Ferruccio Gambino e Devi Sacchetto in un’intensa postfazione, però, non siamo di fronte né a un esercizio di sociologia del lavoro né alla storia sociale di un distretto produttivo. Questa è la storia dell’altra Marghera, ovvero di un polo di insubordinazione operaia, forse meno conosciuto ma che da molti decenni non si adegua alla continue ristrutturazioni aziendali e alla deferenza che esse pretendono.
L’era dei metalmezzadri
Il processo di autentica conricerca emerge nella scrittura di Merotto e dalle molte voci operaie che restituiscono il senso politico della vicenda collettiva.