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Punto di svolta

di Leonardo Mazzei

La criminale offensiva del governo Draghi continua. Più il fallimento della strategia vaccinale è manifesto, più si insiste con la ricerca del capro espiatorio, dunque con la caccia ai non vaccinati. Adesso toccherà alla platea degli ultracinquantenni. Oltre 27 milioni di persone, una parte delle quali (circa 7 milioni) verrà sottoposta – come già avvenuto con sanitari, lavoratori della scuola e forze dell’ordine – al ricatto della sospensione dal lavoro e della perdita del reddito.

Il decreto approvato ieri sera segna in tutti sensi un punto di svolta. Il salto quantitativo della spinta all’obbligo è evidente, confermando ancora una volta il disegno autoritario del blocco dominante. Al tempo stesso, però, questo blocco comincia a presentarsi meno compatto del solito. Incrinature sono apparse tanto nel campo dei “tecnici” (si pensi alle dichiarazioni di uno come Crisanti, che ha parlato di “follia incostituzionale”), quanto nella maggioranza politica che sostiene Draghi. Per ora queste incrinature non hanno frenato l’azione del governo, al massimo l’hanno solo resa più confusa. Ma diamo tempo al tempo e forse ne vedremo delle belle.

Il fatto è che queste prime crepe dipendono da tre fattori, strettamente connessi tra loro.

Il primo sta nell’oggettività del fallimento vaccinale, sommato all’evidenza di un’epidemia che presenta ormai tassi di letalità di una normale influenza. Basti pensare che perfino Bassetti adesso ammette che la Omicron provoca al massimo “un raffreddore rinforzato anche nei non vaccinati”. Ne consegue che il problema dell’elevata contagiosità potrebbe (dovrebbe) essere affrontato privilegiando da un lato le terapie domiciliari, dall’altro potenziando gli ospedali e le terapie intensive. L’esatto contrario di quanto fatto finora dal governo.

Il secondo fattore ci riguarda più da vicino. Se anche il Palazzo della politica inizia ad essere scosso, ciò dipende anzitutto dalle lotte di questi mesi. Senza il grande movimento contro il Green pass la strategia dei dominanti non avrebbe trovato ostacoli. Grazie a questo movimento, invece, qualcuno sta iniziando a fare i conti con un terzo del Paese, quello che non si è bevuto la narrazione dominante e che non si è piegato ai diktat del regime. En passant, questa è la dimostrazione di quanto sbagli chi dice che le manifestazioni non sono servite a nulla.

Il terzo fattore si chiama Draghi. Quello che è stato (e in parte lo è ancora oggi) un decisivo elemento di forza dei nostri nemici, sta perdendo vistosamente potenza e credibilità. Anche chi non è d’accordo con noi osserva oggi una plastica verità: il Paese è nel caos, ed a gettarcelo è stato in buona parte il “governo dei migliori”. Uno statista, anche modesto, avrebbe provato a definire una strategia in grado di durare almeno qualche mese. Qui siamo invece ad un decreto legge a settimana, a norme spesso incomprensibili, contraddittorie, generalmente assurde. La vicenda dell’ultimo decreto è da guinness dei primati. In 24 ore siamo passati dall’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori, a quello limitato ai pensionati, fino al mix finale della fascia d’età più anziana.

Certo, c’è del metodo in questa follia, ma c’è anche tanta improvvisazione. Ricordiamoci sempre una regoletta della politica: il nemico non va mai sottovalutato, ma anche quando ha un grande potere non per questo diventa invincibile. Fortunatamente, esso commette sempre errori. L’abilità di chi si oppone sta nel saperli cogliere per portare l’attacco giusto al momento giusto.

Se questo è il quadro generale, vediamolo adesso dal nostro punto di vista.

La nostra linea del Piave

Grande è la posta in palio della lotta al regime. In gioco c’è la libertà, il diritto al lavoro, il ripristino di fondamentali principi costituzionali. Ma in ballo c’è anche qualcosa di più grande: lo stop al progetto della cupola mondialista che ci vorrebbe sudditi senza voce.

Alimentato a Covid, sono due anni che quel disegno va avanti. Dopo tanti arretramenti siamo adesso alla linea del Piave. La linea di una ritirata come di un possibile contrattacco. Se l’ultimo decreto legge andrà in porto senza problemi si sarà aperta la strada ad una rotta dalle conseguenze incalcolabili. Lo dobbiamo evitare in tutti i modi. Se invece sapremo ingaggiare la lotta, inchiodare il governo alle sue responsabilità, trasformare la battaglia contro l’obbligo vaccinale in una mobilitazione unitaria più ampia, forse non fermeremo il decreto ma creeremo le basi della controffensiva. Le prossime settimane saranno dunque cruciali.

Abbiamo sempre parlato di una lotta lunga, ma il momento decisivo è ora davanti a noi. I nodi stanno venendo al pettine. La prima cosa da fare è resistere, respingendo un obbligo vaccinale che ha soltanto obiettivi politici, non sanitari. La seconda è aiutare a resistere chi è maggiormente in difficoltà. E’ l’ora della solidarietà attiva! La terza cosa da fare è di natura politica. E’ questo il momento della massima unità di tutte le forze che si oppongono al regime. E’ il momento dell’elaborazione di una strategia di resistenza e contrattacco, è il momento di iniziative coordinate ed efficaci.

Dobbiamo resistere sulla nostra linea del Piave. Se ci riusciremo, verrà presto il momento in cui inizieremo a strappare forze al blocco avversario. Anche la notte più lunga sfocia sempre nell’alba. La storia del nostro Paese non finirà con Draghi! Facciamo in modo che sia lui, il “vile affarista”, a finire nel fango quanto prima!

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Comments

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Francesco Demarco
Wednesday, 12 January 2022 14:43
Disse il Cristo:"Guarda i frutti"! Non perchè l'ha detto il Cristo,
ma questa è una sintesi notevole... Da usare sempre ad ogni piè
sospinto. Tanto quanto domandarsi sempre e in ogni caso :"A chi
giova"? Fatte queste premesse osserviamo come questa storia
doveva risolversi in un mese, che tanto per essere sicuri se ne
sono fatti due. Quindi finito; finito! Poi... Non sapevano cosa
fosse, non sapevano come guarirla, sapevano che non potevano
certo ospitare milioni di persone per giunta incurabili in ospedale.
Poi hanno scoperto bene di cosa si trattava, hanno scoperto come
curarla, hanno istituito protocolli di cura a casa con affido al
medico curante. Quando sarebbe servito tenere i comportamenti
utili alla non diffusione non si è fatto niente, come nei
supermercati, senza mascherina, nessuna mascherina ai bambini
che tanto non si ammalavano... Sono mesi e mesi che questa
storia non finisce più, con la scusa i dipendenti pubblici non
lavorano e i servizi sono scaduti, i servizi privati non vanno
proprio, le fabbriche di conseguenza lavorano per il magazzino,
funziona solo l'RdC, che tra un pò sarà per tutti... La scuola è
distrutta, l'Università anche, il Tribunale è più fascista che mai e
questo per precisa volontà, perchè si stanno usando sempre le
logiche schizofreniche "o tutto o niente". I processi vanno in via
telematica oppure senza pubblico, quando invece ogni parte
poteva pure portare uno, due, tre amici che al fine sarebbero
usciti insieme agli operatori, con l'ingresso degli altri aventi causa
e interesse, nessuno sforzo pur possibile è stato fatto,
mantenendo sempre alto il livello ad un irragionevole isterismo;
che tutto lascia passare e niente concede... Non si possono più
fare riunioni, convegni, manifestazioni concrete, eppure questo è
un frutto che non sarebbe così amaro se non ci fosse la
prospettiva già promulgata che il "Mondo avvenire sarà molto
diverso"... I bambini adesso si sono psicologicamente convinti e
resi partecipi e dunque devono indossare la mascherina, ora?
Prima no ed ora sì? Cosa comporterà questo nello sviluppo
infantile, che già noi adulti che non siamo animali che hanno un
muso, ma animali che hanno un viso, dove la differenza è proprio
nella espressività facciale, caratteristica tipica degli umani e della
loro comunicazione? Quì siamo ridotti a livello di baccelli extraterrestri, rendiamoci conto della mostruosità di questi
governanti, più mostri e nemici dell'umano popolo come mai se
ne sono visti. Nessuno si rende conto che la questione è in realtà
ecologica, perchè tutti ignorano cosa sia Ecologia, credono infatti
si tratti di inquinamento, di monnezza, di risparmio e di
riciclaggio, che così è bella e risolta. Questa invece è la vulgata
cattolico-conservatrice che venne presentata dopo che altri
avevano lanciato l'avviso che le materie prime stavano finendo e
che un mondo come lo conosciamo non avrebbe potuto reggere
ancora per molto. Sono 50 anni che gli stessi soggetti di oggi, ci
hanno tenuto fermi su di un'idea di ecologia errata, impedendo ai
veri ecologisti e fondatori di questo discorso come me, persino di
vivere... Ora vi faccio osservare come il concetto di libertà non si
lega come fanno sempre con intento regressivo i fascisti,
all'espressione dei propri impulsi animali. L'uomo ha dentro di sè
la Legge della Natura, ma dal Nulla crea una nuova Legge, come
il non uccidere e l'infinità di leggi e regole fino all'oggi. Questo sin
dagli albori anche se è avvenuto ad opera di grandi saggi, gli altri
con una evoluzione non sincronica avvertivano certe indicazioni
come oppressive degli impulsi interiori, provenienti sempre e
comunque dalla Legge della Natura. In Diritto questa situazione si
definisce "eteronoma" che è all'opposto di "autonoma". Gli inglesi
più precisi di noi usano due espressioni "Liberty" nel senso ampio
e profondo e l'onomatopeico "Freedom", proprio ad indicare
frinendo il liberarsi da una pressione vissuta come esterna... La
libertà dell'Umano dunque non quella di Dio o della bacchetta
magica che dir si voglia, nè quella della Legge di Natura che ci
lascia a livello animale, l'Uomo può solo come detto, riconoscere
liberamente... La necessità delle cose. La questione delle
infezioni nasce con gli egizi, che uscivano dalla preistoria e
vivevano bene, portando tutti a sopravvivere, anche i più deboli,
per cui si manifestava la malattia infettiva; ancora una volta i
Sacerdoti non spiegarono il problema per quello che era, e lo
affrontarono dunque non a livello cosciente, ma a livello
senziente, del sentimento, più facile da passare rapidamente al
popolano semplice, da cui il lavarsi, lo schifo che lo sporco
comportava e l'essere puri... Prima di entrare al Tempio. Una lotta
che è durata almeno fino al 1600, quando a livello accademico è
stato chiarita la presenza dei microrganismi. Fino al dopoguerra e
agli anni 60 con le campagne igieniche sostenute sia a scuola
come in televisione e altri media. Oggi dunque... Siamo liberi! Autonomi! Tutti sappiamo delle infezioni, più o meno
consapevolmente, sappiamo come agire con l'igiene e
soprattutto in questa occasione sappiamo riconoscere
liberamente la necessità delle cose, capaci di assumerci tutto il
peso delle azioni di cui discutiamo; peccato però che si tratta
ancora una volta di un trucco retorico delle Dirigenze, ci fanno
passare una logica sanitaria, per un risultato tanto necessario
quanto inconsapevolmente ecologico. Non siamo liberi in questo
e non intendono renderci liberi e partecipi; le decisioni non ci
appartengono, mentre la Questione è gravissima. Questo è il
punto della situazione...
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