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Chi comanda (veramente) in Europa

di Alessandro Volpi*

Chi comanda in Europa. In Germania, BlackRock ha partecipazioni, sia direttamente sia attraverso fondi posseduti, comprese fra il 3 e il 10% in Commerzabank, Deutsche Bank, Continental, Adidas, Bayer, Lufthansa, Sofran, Daimler, Ag, Basf, Allianz, Siemens, Thyssen Krupp, Muniche Re, Rheinmetall, Hensholdt. A questo complesso di partecipazioni si aggiunge una lunga lista di azioni possedute, al di sotto della soglia del 3%, in numerosissime altre società tedesche, a partire dal settore del credito e delle assicurazioni. In Francia, la società guidata da Larry Fink detiene pacchetti azionari, di nuovo fra il 3 e il 9%, in Sanofi, TotalEnergies, Lvhm, Schneider Electric, Société Générale, Orpea.

Anche qui, come in Germania e in Italia, BlackRock possiede partecipazioni inferiori alla soglia del 3% in numerosissime società francesi, con una significativa incidenza nel comparto bancario. In Inghilterra, la società americana gestisce una serie di fondi UCITS domiciliati nell’isola, che contengono importanti partecipazioni di società inglesi, mentre registra una presenza azionaria diretta in Shell, in Netwest group e in Preqin. Le partecipazioni in Spagna di BlackRock sono concentrate nel sistema bancario, in Bbva, Banco Sabadell, Banco Santander, Caixa Banca, dove il capitale posseduto oscilla fra il 6 e l’8%, e in una serie di altri settori ambiti dove la quota posseduta è superiore al 5%, da Iberdola, a Repsol, Enagas, Redeia, Telefonica, Grifols, Fluidra, Merlin e AM-Deus.

Una peso particolare poi il fondo americano assume in Naturgy, di cui controlla il 10%. A questi dati generali vanno aggiunte tre considerazioni ulteriori. La prima è rappresentata dal fatto che BlackRock è il principale azionista delle società che gestiscono la Borsa di Londra, quella di Francoforte e quella di Milano. La seconda, già accennata per il caso italiano, è riconducibile alla massiccia presenza in quasi tutti gli Stati europei di un esteso circuito di vendita degli Etf prodotti da BlackRock volti a intercettare il risparmio diffuso; a tal riguardo è opportuno sottolineare che quello degli Etf è un settore in forte crescita, con un mercato complessivo in Europa di oltre 2800 miliardi di dollari, destinati, appunto, a “catturare” una larga fetta del risparmio gestito, con oltre 11 milioni di piani di risparmio solo in Etf. La terza considerazione consiste nel mettere in evidenza che BlackRock rappresenta soltanto uno dei tre grandi fondi americani che dominano la scena europea perché considerazioni analoghe sarebbero possibili per Vanguard e State Street, la cui azione, rispetto alla società presieduta da Fink, è costruita soprattutto sulla produzione di Etf e di fondi in cui sono contenuti rilevanti pacchetti azionari di società italiane.


*Post Facebook del 10 ottobre 2025

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Tuesday, 21 October 2025 09:46
Salve.
Solo pochi uomini detengono tutto il potere su questo pianeta.
Ci sono quelli in fondo alla gerarchia (leader di quasi tutte le nazioni, economisti, artisti, intellettuali, ecc.) che hanno generalmente optato per un globalismo "morbido", ovvero un governo mondiale da raggiungere pacificamente.
Poi ci sono quelli a capo della "Piramide": questo è il "Governo Invisibile". Anche questo mira a stabilire un unico "supergoverno" globale, ma opta per un globalismo "duro", ovvero imposto con la forza e la violenza. Gli attori di questo "Governo Invisibile" vogliono diventare l'élite di una futura "razza padrona" che governerà la terra (un leitmotiv secolare) schiavizzando i popoli, dopo averli prima ridotti di numero spingendoli a distruggersi a vicenda in una guerra totale, dopo averli messi gli uni contro gli altri. Questi "piccoli architetti dell'oligarchia" si servono dei "seguaci" del globalismo "morbido" per imporre, a loro insaputa, la prima parte del loro Piano. Una volta utilizzata, quest'ultima verrà deposta e consegnata alla vendetta popolare.
Questo "Governo Invisibile" è guidato da una devastante, per non dire "satanica", volontà di potenza. Gli psicopatici eccellono nei suoi meccanismi interni. Il vero potere a cui le popolazioni sono sottoposte, tenute in uno stato di ingenuità e incoscienza, è economico: appartiene ai principali detentori di capitale del pianeta, che hanno lavorato così duramente e così bene per centinaia di anni da essere diventati proprietari diretti e/o indiretti della maggior parte dei beni tangibili del mondo. Così, sotto la copertura dell'anonimato capitalista, poche famiglie sovrintendono all'intero edificio capitalista globale.
Il vero potere oggi non si trova quindi nell'apparenza dei misteri politici; è nascosto dietro l'anonimato del capitale e nei paradisi fiscali. Fin dal XVIII secolo, i principali banchieri sono stati strettamente interconnessi e hanno interessi condivisi e interconnessi. Le attività di questi banchieri sono strutturalmente internazionali; i loro interessi possono essere descritti come apolidi, o più precisamente, sovranazionali, nel senso che non hanno alcun collegamento con alcun "interesse nazionale" nel senso culturale e geografico del termine "nazionale". Inoltre, nella maggior parte dei paesi del mondo, lo Stato attuale è lo "Stato profondo", ovvero una vera e propria plutocrazia, apolide e sovranazionale, nascosta dietro una democrazia, un vero e proprio guscio vuoto. Questa fase, che ha spesso imboccato la strada indiretta e subdola del controllo bancario, a volte ricorre a metodi più energici quando necessario. La strategia della tensione, le operazioni o gli attacchi "sotto falsa bandiera" e la recente creazione e proliferazione di eserciti per procura, composti da mercenari, sono alcune delle moderne manifestazioni di forza impiegate dai "poteri monetari" per eliminare gli stati indipendenti. Ricordiamo che, nel contesto di un equilibrio di potere e di forza, la presenza di stati nel senso politico del termine, ovvero stati sovrani, è, per definizione, il peggior nemico dei "poteri monetari". Pertanto, la presa del potere statale da parte dell'oligarchia non ha richiesto, storicamente, alcun colpo di stato, permanente o meno.
Così, a partire dal XVIII secolo, tutte le rivoluzioni colorate, rivoluzioni dei fiori o altri nomi scherzosi, sono state una propaggine di questa prima tattica, consistente, per le oligarchie (locali o di coalizione), nell'impossessarsi delle istituzioni statali in diversi paesi del mondo. La seconda fase consiste nella collaborazione delle élite economiche dei diversi paesi.
È interessante notare che durante tutte queste rivoluzioni "spontanee", i "ribelli" non attaccano mai i banchieri, le loro proprietà o le loro banche.
Link (francese): https://livresdefemmeslivresdeverites.blogspot.com/
Cordiali saluti.
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